Siracusa. Tariffe per gli impianti sportivi, gli aumenti “spaventano” società e famiglie
Monta la polemica per l’aumento delle tariffe richieste alle associazioni sportive dilettantistiche per l’utilizzo di impianti sportivi pubblici. Campi di calcio, di atletica, palestre e via dicendo: in alcuni casi, lamentate tariffe raddoppiate se non addirittura quadruplicate. Le piccole società sportive senza fine di lucro protestano e si vedono costrette a ribaltare l’aumento sulle famiglie. Ecco così che s’impennano i mensili chiesti per assicurare la pratica sportiva ai giovani siracusani. Così spiegano alcuni dirigenti e presidenti di asd.
Mentre vengono definiti i bandi per l’affidamento dei campi di calcio di Belvedere e Cassibile e si studia il da farsi per il malandato De Simone, il Comune di Siracusa alza la voce con i gestori degli altri impianti sportivi pubblici e invita al rispetto dei patti e quindi a calmierare le tariffe. Ma per alcuni impianti sportivi, è stato lo stesso Comune ad aver disposto degli aumenti, contenuti ma pur sempre al rialzo.
Se da una parte è giusto ed intoccabili il principio che per l’utilizzo di una struttura pubblica bisogna pagare (costi servono per garantire manutenzione e funzionamento), dall’altro occorre anche parametrare i canoni alla realtà economica locale, che florida non è. Ed a meno di non voler trasformare lo sport in una prerogativa delle elite, è il caso di aprire un dibattito sul tema.
“Io e Roberto Trigilio abbiamo presentato e protocollato diverso tempo fa una richiesta per discutere di questi aumenti in Consiglio comunale ma ad oggi il tema non è stato calendarizzato e neanche sappiamo se e quando lo sarà”, lamenta la consigliera Silvia Russoniello (M5s). Il problema – che tocca famiglie e piccole Asd – pare non interessare la politica, è l’accusa che sembra partire dall’ex candidata sindaco pentastellata.
Per dovere di cronaca è anche giusto riportare che gli aumenti non sono
Nella foto, la pista del camposcuola Di Natale