Siracusa. Trasferimento d'ufficio per il procuratore Giordano, la richiesta al vaglio del Csm
Per la Prima Commissione del Csm il procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, va trasferito d’ufficio: incompatibilità ambientale. Cinque voti a favore con l’astensione (di rito) del presidente Antonio Leone La richiesta era nell’aria ed è stata formulata al plenum del Consiglio Superiore della Magistratura che nel giro di un mese circa dovrà pronunciarsi sulle sorti del procuratore Giordano.
La bufera che si è abbattuta sulla procura aretusea dopo le indagini dei colleghi di Messina e Roma ha di fatto accelerato l’iter del procedimento disciplinare, nell’ambito del quale già a maggio dello scorso anno Giordano era stato convocato ed ascoltato, depositando due articolate memorie difensive.
Non sono note ancora le motivazioni della richiesta ma nella sua relazione la Prima Commissione aveva già parlato di “situazione di conflittualità” e di un rapporto fiduciario “incrinato tra il procuratore e i sostituti”. Otto magistrati siracusani firmarono anche un esposto inviato alla Procura di Messina e che contribuì a dare linfa alle indagini in atto e da cui è poi scaturita l’inchiesta che ha portato all’emersione del cosiddetto Sistema Siracusa.
“Escludo che alla base di questa proposta di trasferimento vi sia una presunta inerzia o accondiscendenza del procuratore Giordano rispetto ai magistrati del suo ufficio coinvolti in gravi vicende giudiziarie”, ha sottolineato all’Ansa il procuratore di La Spezia, Antonio Patrono, che difende Giordano davanti al Csm. “E’ stato proprio lui a denunciare tali vicende, come dovrebbe risultare in base a stralci comparsi sui giornali, anche dalla recente misura cautelare emessa dall’autorità giudiziaria di Messina, di cui è già stata chiesta l’acquisizione agli atti della procedura. Aspettiamo quindi di leggere le motivazioni di questa proposta per comprenderne le ragioni”.