Siracusa. Tre anni fa la morte in caserma di Tony Drago: Procura di Roma lumaca, "avocazione delle indagini"
Ricorre oggi il terzo anniversario della morte di Tony Drago. Il caporale siracusano venne trovato privo di vita il 6 luglio del 2014 all’interno della caserma Sabatini di Roma. E ancora oggi quel decesso rimane avvolto nel mistero. Grazie alla coraggiosa battaglia della famiglia del ragazzo, è stata smontata la prima ricostruzione ufficiale che frettolosamente parlava di suicidio. Di più, l’incidente probatorio dello scorso marzo ha finalmente permesso di parlare di omicidio. E a questo punto l’interrogativo ancora senza risposta è: chi ha ucciso Tony Drago, dentro una caserma dello Stato italiano? Ci sono otto militari indagati. Per grado e funzioni avrebbero avuto “l’obbligo giuridico di evitare la morte di Tony”, spiega l’avvocato della famiglia, Dario Riccioli. Ma la Procura di Roma, ad oggi, non ha ancora assunto alcun provvedimento. E allora l’avvocato ha chiesto l’avocazione delle indagini al procuratore generale presso la corte di Appello di Roma.
A lui Riccioli chiederà di capire le ragioni di questo rallentamento. “Questa lentezza è un atteggiamento assolutamente irragionevole, visto che la procura autonomamente aveva iscritto una notizia di reato per omicidio volontario a carico di ignoti”, racconta alla stampa il legale che segnala come anomalo anche il fatto che non si sia ancora deciso se procedere con l’avviso conclusione indagini o meno. E la battaglia, adesso, è contro il tempo. La preoccupazione è che possa esserci un presunto interesse da parte di alcuni ad arrivare al termine di prescrizione senza che vengano così acclarate le eventuali reali responsabilità nella morte di un ragazzo che era affidato allo Stato.