Siracusa. Una Guardia Medica al Pronto Soccorso per ridurre i tempi di attesa

 Siracusa. Una Guardia Medica al Pronto Soccorso per ridurre i tempi di attesa

Da venerdì 1 marzo 2019 una delle due Guardie mediche attualmente allocate nel presidio ospedaliero Rizza di viale Epipoli sarà trasferita nell’area interna al Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa, negli stessi locali del punto di primo intervento. Garantita così nell’area di emergenza anche la presenza nelle 24 ore di medici di continuità assistenziale.
Questa soluzione dovrebbe consentire agli utenti che si recano al Pronto soccorso con patologie di bassa complessità di trovare sul posto l’assistenza gratuita della Guardia medica evitando di sovraffollare l’area di emergenza.
L’Azienda Sanitaria ha predisposto la cartellonistica sia stradale che interna e l’insegna luminosa all’ingresso del nosocomio, completa di recapiti telefonici fisso e cellulare (0931 724250 – 3346455519), per rendere più facilmente individuabile la Guardia medica nella nuova postazione dell’ospedale Umberto I.
La seconda guardia medica del capoluogo sarà mantenuta nel presidio ospedaliero Rizza.
L’iniziativa rientra nell’ambito delle misure avviate dalla direzione strategica dell’Asp di Siracusa per contrastare il fenomeno del sovraffollamento nei Pronto soccorso, in linea con il recente decreto dell’assessorato regionale della Salute.
Il provvedimento è già stato adottato anche per l’ospedale di Noto, dove Guardia Medica e PPI sono operativi da ieri nell’area del Pronto soccorso.
All’ospedale di Lentini da lunedì 25 febbraio sarà attivo nell’area del Pronto soccorso il Punto di Primo intervento mentre ad Avola la guardia medica è già allocata nei pressi dell’area di emergenza dell’ospedale Di Maria, cosi come all’ospedale Muscatello di Augusta dove è presente anche il PPI.
“Da una analisi a livello locale – spiega il commissario straordinario Salvatore Lucio Ficarra – si è avuto modo di evidenziare che buona parte del sovraffollamento al Pronto soccorso è dovuto all’afflusso di accessi inappropriati che sono di pertinenza delle guardie mediche. Basti pensare che nel 2018 su 65 mila accessi al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I il 30% di essi erano inappropriati o a bassa complessità. La presenza dei medici di continuità assistenziale all’interno dei Pronto soccorso, pertanto, consentirà ai pazienti con patologie non urgenti di essere assistiti dalle guardie mediche riducendo l’afflusso nell’area di emergenza con una drastica riduzione dei tempi di attesa”.

 

Potrebbe interessarti