Siracusa. Veleni al Vermexio, il sindaco Garozzo: "un gruppo di potere vuole ribaltare l'amministrazione"
Dopo mesi passati in difesa, il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, sceglie la via dell’attacco sui cosiddetti veleni al Vermexio. “Siamo davanti ad un caso Siracusa e sono certo che non sono l’unico a pensarlo, me lo dicono i cittadini che hanno avvertito il pericolo e che riconoscono gli attori di queste vicende. Sono consapevole di condurre una battaglia per la quella parte di città che non fa parte di quel comitato di affari che impedisce una vita libera e civile”.
Colletti bianchi che a livello politico-giudiziario si muovono per ribaltare l’amministrazione in carica e prenderne il posto, è la ricostruzione del primo cittadino che illustra situazioni, offre elementi e conclusioni.
Se i riferimenti a Princiotta e Zappulla sono subito chiari, nuovo è l’attacco verso il pm Di Mauro e alla circostanza che “quando qualcuno si permette di accusare la Princiotta viene subito raggiunto da un procedimento di calunnia”. Il sindaco sfida la Procura: “non credo che i pm vogliano andare in contrasto con la Direzione Distrettuale di Catania che in tempi non sospetti, ovvero nel 2002, raccolse numerosi verbali di dichiarazioni di Rosario Piccione e lo reputarono attendibile”, commenta in riferimento alla dichiarazioni del collaboratore di giustizia e di Vasile. “Basterebbe che Di Mauro che ha in mano tutti i processi nati a seguito delle denunce della Princiotta, contatti la Distrettuale per chiedere i verbali che vennero utilizzati nel processo Libra che si celebrò in Corte di Assise a Siracusa”, aggiunge per poi pungere ancora il palazzo di viale Santa Panagia. “Sono certo che la Procura non aprirà d’ufficio alcun procedimento per il materiale che Le Iene hanno utilizzato, e faccio riferimento alla trascrizione della registrazione di Vasile. Materiale che fa parte di un fascicolo in fase di indagini. Spero che la Procura giustamente così sollecita verso l’amministrazione lo sia anche in altre direzioni. Ma i tempo sono là e un giorno si chiariranno”.