Siracusa. Zona industriale, futuro incerto? Alosi (Cgil): “Chiarezza dalla Regione”
“Le recenti notizie, con esponenti politici e autorevoli rappresentanti del Governo regionale preoccupati per l’incerto futuro della nostra area industriale, al netto di evidenti sbavature strumentali di facile lettura elettorale, pongono alcuni preoccupanti interrogativi ai quali occorre urgentemente dare risposte. Come mai solo adesso il Governo regionale, Assessori e deputati regionali della Lega e di Forza Italia del nostro territorio si accorgono del reale rischio di esclusione dell’intera nostra area industriale dalle risorse del PNRR? ”
A porsi e porre questa domanda è il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi, che aggiunge altri interrogativi. “Perché -chiede l’esponente del sindacato- l’assessore regionale Turano, anziché fingere di stracciarsi le vesti per le mancate risposte del Governo nazionale sul tema dell’area di crisi complessa non si rimbocca le maniche e fa valere tutto il peso politico della Sicilia nei confronti del Governo nazionale? E perché non prova a dare risposte politiche “vere” rispetto, ad esempio, al “passo indietro” della Lukoil in merito alla partecipazione al bando sulla realizzazione del termovalorizzatore? E ancora: come mai interi pezzi della nostra classe politica territoriale sono diventati improvvisamente leghisti al seguito del Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti che incarna il disegno di esercitare un forte trazione settentrionalista delle risorse disponibili? “.
Alosi chiede di conoscere la posizione del Governo Musumeci, se abbia intenzione di alzare le barricate in difesa dell’apparato industriale siracusano contro “un progetto antimeridionalista o se stia fingendo e preferisce restare alla finestra a guardare il fiume che passa”.
Il sindacato ricorda che “in discussione c’è il futuro di 10 mila lavoratori”. Poi un ulteriore passaggio: “Siracusa-dice Alosi – per la sua storia e la sua vocazione industriale, non può in alcun modo essere condannata ai margini dei processi di sviluppo produttivo ed industriale della Sicilia e dell’intero Paese, se non addirittura esclusa. Sganciare Siracusa e la Sicilia dal resto del Paese e dell’Europa sarebbe una iattura esiziale che lascerebbe sul terreno solo macerie e macelleria sociale. Per queste ragioni, lanciamo un appello alle massime istituzioni della Città e della Provincia al fine di convocare subito le forze sociali, Confindustria, i Sindaci, le forze politiche e le deputazioni regionali e nazionali per contrastare con determinazione qualunque progetto antimeridionalista e di emarginazione politica, sociale, economica e culturale dei nostri apparati industriali. Se la democrazia consiste in un rendiconto quotidiano sull’uso del potere- la chiosa del segretario della Cgil- ora è il momento di renderne conto”.