Soldi per le reti idriche: Comuni in ritardo e l’Ati di Siracusa rimane senza finanziamenti
“I dati sulla dispersione idrica delle nostre reti ci dicono che il 50% della risorsa acqua, in Italia, viene dispersa. La provincia di Siracusa ha tra le percentuali più alte. Nonostante questo, ci permettiamo reti idriche colabrodo e quando la politica finalmente pianifica correttamente, come in questi mesi con i fondi Pnrr, a livello regionale o locale le amministrazioni non si fanno trovare pronte”. Così Paolo Ficara (M5S) commenta il nuovo bando per interventi sulle reti idriche in cui la provincia di Siracusa fa da spettatrice. “Dal governo finanziati 17 ulteriori interventi, nelle regioni del Sud, per potenziare le infrastrutture idriche e ridurre così le perdite, digitalizzare e migliorare il monitoraggio delle reti”, spiega. Assegnate risorse per complessivi 476 milioni di euro, dopo il primo bando dello scorso novembre.
“In Sicilia via libera per i progetti presentati dalle Ati di Palermo, Caltanissetta, Agrigento e Catania. Purtroppo la provincia di Siracusa è rimasta a bocca asciutta. Non è una sorpresa – spiega il parlamentare Paolo Ficara (M5s) – purtroppo sapevamo già che a causa della mancata approvazione dello statuto dell’Ati territoriale non ci sarebbe stato margine per partecipare al bando e presentare progetti”.
“I ritardi dei consigli comunali di Carlentini e Melilli e il ricorso al TAR del comune di Palazzolo – continua Ficara – stanno bloccando ogni possibilità di investimento attraverso gli eccezionali fondi del Pnrr. E non è che le nostre reti idriche siano messe così bene, in tutta la provincia. Le recenti indagini di Legambiente fotografano bene la realtà”.
“Chiediamo ancora una volta a questi Comuni di attivarsi ed accelerare le procedure in modo da superare ostracismi e posizioni ideologiche che non permettono alla provincia di Siracusa di modernizzarsi e di competere con le altre vicine realtà. Faremo la nostra parte a Carlentini – dice ancora Ficara – dove un assessore M5s è recentemente entrato in giunta e lo statuto aspetta solo l’ok del consiglio comunale. Mi auguro che tutti comprendano l’importanza della posta in palio. Intanto, anche questa volta, come in occasione del primo bando idrico, la provincia di Siracusa è costretta dai ritardi della sua classe dirigente a fare da spettatrice”.