Sonatrach Raffineria Italiana, i numeri della fermata generale e le prospettive
L’amministratore delegato di Sonastrach Raffineria Italiana, Rosario Pistorio, ha illustrato in Confindustria i risultati della recente fermata di manutenzione. Coinvolte più di 100 ditte con l’impiego in gran parte di maestranze locali e picchi di oltre 4.300 addetti per un totale di circa 3,5 milioni di ore lavorate.
“Riconsegniamo una raffineria ancora più affidabile e dotata dei più moderni dispositivi di controllo che continueranno ad assicurare nel tempo sostenibilità ambientale e sicurezza”, ha sottolineato Pistorio elencando alcuni numeri della fermata: 410.000 m3 di ponteggi installati, 4000 valvole sostituite (di cui oltre 1000 nell’impianto Alkylazione), oltre 1000 apparecchiature manutenzionate (fra reattori, colonne, ricevitori e scambiatori), e, inoltre, interventi di riqualificazione in 27 forni e caldaie e in 13 grandi macchine (fra turbine e compressori) per un totale di spesa di circa 190 milioni di euro.
L’ad di Sonatrach ha anche puntato sul livello qualitativo degli interventi a favore della sostenibilità ambientale e di efficienza energetica, inclusa l’applicazione delle migliori tecnologie (BAT) di cui molto si è discusso negli ultimi mesi. “Sonatrach sarà sempre impegnata al miglioramento continuo della sostenibilità degli impianti e dei prodotti, guardando a nuove misure di efficientamento energetico e di riduzione nell’utilizzo delle risorse naturali secondo i più moderni principi della green economy”, le parole di Pistorio.
Oggi la raffineria ha una forza lavoro di oltre 700 dipendenti ed è costituita dalla Raffineria di Augusta e dai tre depositi di Napoli, Palermo ed Augusta. Ha una capacità di raffinazione di circa 800 kT mensili ed una produzione annuale media di circa 1700 kT di benzina e 2900 kT di gasolio, cui si aggiungono le produzioni annuali di circa 800 kT di basi lubrificanti e 900 kT di asfalti. I tre depositi hanno una capacità di stoccaggio complessava di 140.000 m3 per ricezione e spedizione di prodotti finiti fra i quali benzina, gasolio, jet.
“La proiezione di lungo termine, a 20-30 anni, che vede ancora la fonte petrolifera come componente essenziale per l’approvvigionamento energetico – ha concluso Pistorio – è realizzabile solo se basata sull’integrità delle operazioni, il rispetto per l’ambiente e per le comunità in cui si opera”.