Soppressione del comprensivo Verga, il Comune di Siracusa presenta ricorso al Tar

Contro la soppressione dell’istituto comprensivo Verga, disposto dalla Regione, il Comune di Siracusa ha presentato ricorso al Tar di Palermo. No allo spezzettamento dell’istituto, “inglobato” da altre tre scuole siracusane come disposto dal Piano di dimensionamento deciso dall’assessorato regionale dell’Istruzione. Per effetto della soppressione, la scuola verrebbe di fatto smembrata in quanto la sede centrale verrebbe accorpata all’istituto Martoglio, il plesso di via Alcibiade passerebbe al Chindemi e la scuola dell’infanzia confluirebbe al Raiti.
Palazzo Vermexio chiede l’annullamento del decreto nella parte in cui dispone la soppressine dell’istituto Verga per il mancato raggiungimento del numero minimo previsto di 500 iscritti per il prossimo anno scolastico. La richiesta poggia su di un dato di fatto: il decreto venne emesso in anticipo rispetto alla scadenza per le iscrizioni, fissata al 31 gennaio. A quella data, il numero delle iscrizioni aveva superato la soglia minima (512). Nel ricorso, l’annullamento del decreto, dal punto di vista giuridico, viene motivato con la violazione della legge regionale 6 del 2000 sull’autonomia scolastica regionale.
«Come concordato nelle scorse settimane con quella comunità scolastica – afferma il sindaco Italia – proviamo a impedire l’applicazione di una decisione che da tutti viene vissuta con disagio e disappunto. Personalmente, assieme alla Giunta, ho sempre ritenuto che il Verga sia un vero e proprio presidio di legalità per la zona in cui opera e che, per tale ragione, la sua soppressione disperderebbe quel patrimonio di conoscenza e di esperienza nel rapporto con le famiglie maturato negli anni dalla direzione e dal corpo docente».