Sortino e i forestali, viaggi con l'asino per spegnere gli incendi: il servizio de "La 7" e la replica del sindaco Parlato
I forestali siciliani nuovamente al centro dell’attenzione dei media nazionale, con lo sguardo che torna a puntarsi sul caso di Sortino, coni suoi 323 forestali su una popolazione di circa 8.000 anime. La trasmissione de “La 7” “Piazzapulita” è andata, con le sue telecamere, nel comune della zona montana della provincia di Siracusa, descrivendo la situazione, anche alla luce delle dichiarazioni raccolte da cittadini e lavoratori stessi. Chiara Billitteri ha percorso parte dell’area boschiva di Sortino, tentando di comprendere il perchè di un numero così alto, il più alto in Sicilia, di forestali. Il punto di partenza, l’aumento di 80 euro al mese ai forestali, bacino di cui si torna a parlare in maniera importante proprio – mette in rilievo il servizio – nel bel mezzo della campagna elettorale. Un forestale per metro quadrato da una parte, l’impossibilità di intervenire quando sarebbe opportuno, dall’altra. Passeggiata a Pantalica, alla ricerca di guardie forestali, chiedendo ai turisti se ne avessero “avvistato” qualcuno. Risposta: negativa. Fino ad arrivare al paradosso, con l’immagine di un asino utilizzato per raggiungere un area in cui si era sviluppato un incendio, per portare acqua su e giù per il costone. Nessun altro e magari un po’ più moderno mezzo a disposizione se non un lento mulo che a fatica trasporta secchi d’acqua. Altrettanto imbarazzante, l’immagine di un principio di incendio spento con una pompa d’acqua e illustrato come un caso da “eroi”, nonostante il leggero fumo sviluppato desse l’idea del contrario. Tra gli sguardi sornioni in studio e i sorrisi sarcastici, in studio, quello del leader della Lega, Matteo Salvini. Il quadro che è stato tracciato della situazione non sta affatto bene al sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato, che questa mattina parla di una rappresentazione data non veritiera. “Partiamo da una premessa fondamentale- spiega il primo cittadino- Si continua a confondere il ruolo delle guardie forestali con quello dei braccianti, che hanno ambiti di impiego ben differenti. Di guardie forestali ne abbiamo in numero assolutamente indufficiente. Il lavoro degli operai forestali, invece, dipendono ovviamente da dinamiche regionali. E’ ovvio che se le campagne di prevenzione partono in sensibile ritardo, quando le strade tagliafuoco andrebbero realizzate a marzo, si incontrano poi notevoli difficoltà”. Per il “caso dell’asino”, Parlato fa presente un altro dato. “Non siamo di certo nella Pianura Padana e nemmeno tra gli splendidi e liberi boschi del Trentino. Siamo nella Valle dell’Anapo e si tratta di un territorio impervio, con un costone roccioso che ha il 70 per cento di pendenza e strapiombi evidenti. Non disponiamo di una flotta di aerei. Si lavora nel migliore dei modi possibile, viste le condizioni”.
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