La calda mattinata del Raiti: la protesta delle mamme e l’assessore Pantano “sotto assedio”
Calda mattinata all’Istituto Comprensivo Raiti. La pazienza dei genitori degli studenti che frequentano la scuola è finita e questa mattina hanno occupato l’istituto per protestare contro gli spazi insufficienti, le condizioni di alcuni classi e la parziale inagibilità di alcuni bagni.
La mobilitazione dei genitori è scattata questa mattina, pochi minuti dopo la campanella delle 8. Prima sono entrati gli studenti. Subito dopo, un centinaio di genitori hanno pacificamente invaso l’ingresso della scuola dando vita ad una insolita “occupazione”.
“Impossibile accettare che i nostri figli seguano le loro lezioni in micro-classi.- spiegano – La scuola ha dovuto rinunciare a posizionare all’interno la cattedra per lasciare spazio ai banchi. Continue le rotazioni delle classi, per non penalizzare nessuno in maniera esclusiva. Ma risulta chiaro che tutto questo sia intollerabile”. Un altro problema riguarda l’assenza, in alcune classi, di caloriferi.
Sul posto si è recato l’assessore all’edilizia scolastica del comune di Siracusa, Enzo Pantano, che ha messo a disposizione le aule di via Alcibiade. Alternativa che non sembra essere gradita.
“I genitori sono stati pazienti, anche il nostro istituto è stato paziente”, dice la vicaria Linda Bosco. “Non abbiamo mai avuto l’assegnazione di altri plessi che ci avrebbero permesso di avere spazi adeguati. E oggi esplode il problema. Abbiamo già dovuto sacrificare l’ala mensa per creare delle aule durante il covid. Ma sono piccole – prosegue – e questa situazione ci ha penalizzato. Abbiamo chiesto all’amministrazione di avere una nuova collocazione, nuovi locali per poter garantire di fare scuola ai nostri alunni”.
La dirigenza dell’istituto scolastico avrebbe richiesto i locali di via Basilicata e viale Regina Margherita. Ma tutto, come spiegato dall’assessore Pantano, sarà rimandato all’anno scolastico 2025-2026.
Dopo poche ore, presso l’Istituto Raiti, si è presentato il sindaco Francesco Italia per cercare di chiarire e snocciolare le reali motivazioni della protesta. “Io ritengo che il desiderio di ampliare il numero di utenti e avere nuovi classi sia legittimo. – dice il primo cittadino siracusano alla redazione di SiracusaOggi.it – Mi spiace però non sia emerso in tempo utile, come hanno fatto le altre scuole. Sentirò il provveditore per capire se ci sono soluzioni a un problema che avremmo potuto risolvere più semplicemente in seno alla conferenza provinciale che si è svolta recentemente”, conclude il sindaco Italia.