Spiagge senza distanziamento e mascherine dimenticate in città: "preoccupante irresponsabilità"

 Spiagge senza distanziamento e mascherine dimenticate in città: "preoccupante irresponsabilità"

Sulle spiagge libere siciliane è nato quel “non ce n’è coviddi” che è divenuto in fretta diffuso modo di dire. Usato da chi vuol sdrammatizzare la situazione sui social e in egual misura da chi, invece, preoccupato registra come si sia abbassata la guardia nel rispetto delle norme anticontagio.
E proprio le spiagge libere, specie nel siracusano, sono divenute terreno di confronto e scontro. Le immagini dall’alto (credit Dario Ponzo) mostrano impietosamente la situazione: il distanziamento è utopia. Ed anche nelle città dove sono attivi controlli, app e droni (Avola, Noto, Marina di Priolo), l’andazzo non è troppo dissimile.
Per limitare il problema, in provincia di Ragusa sono stati piazzati a Maganuco e Marina di Modica dei portaombrellone in spiaggia. Già distanziati, favoriscono il rispetto delle misure anti-covid in una fase in cui torna ad alzarsi il livello di attenzione in Sicilia. Trovata intelligente ma di difficile applicazione nelle spiagge pubbliche di Siracusa, frammentate e “nascoste” da ville e costruzioni: una situazione che agevolerebbe purtroppo le ruberie ed i danneggiamenti, anche dei portaombrellone distanziati.
“Sono molto preoccupato per il fatto che in tantissime città d’Italia sembra che il covid non ci sia mai stato”, ammette il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “Ma noi non abbiamo l’esercito per le spiagge o gli strumenti di controllo per verificare un sabato o una domenica tutte le spiagge libere. Ho fatto presente in Prefettura questa brutta piega che ha preso l’irresponsabilità diffusa. Non può e non deve accadere che per la leggerezza di qualcuno, debbano essere tutti a pagare”, il monito del primo cittadino.
“Continuo a ricevere immagini di movida sfrenata, esercenti che non fanno più rispettare l’obbligo della mascherina. Sto segnalando tutto alle autorità competenti. Abbassare la guardia significa dare via libera ad una situazione che potrebbe essere più drammatica di quella che abbiamo vissuto”, aggiunge Italia. E persino i litigiosi epidemiologi italiani concordano sul fatto che i fattori locali (utilizzo di mascherina e distanziamento, ndr) fanno la differenza nella diffusione del contagio, da dovunque arrivino i casi “importati”.
Intanto il governatore Musumeci fa aleggiare lo spettro di nuove chiusure, qualora i contagi dovessero continuare a risalire come nelle ultime giornate, con un indice Rt tornato troppo vicino all’1. “Se dovessero servire per evitare il peggio, bene. La preoccupazione però è per l’economia, che rischierebbe una nuova strozzatura”, analizza il sindaco di Siracusa con la consapevolezza della sofferenza post lockdown di imprese, negozi e famiglie.

 

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