Sport e Doping, chiesta la squalifica anche del campione siracusano Gibilisco
Nella bufera che ha travolto l’atletica italiana finisce anche il campione siracusano Giuseppe Gibilisco. Tra i 26 atleti deferiti con richiesta di squalifica di due anni per eluso controllo e mancata reperibilità dall’Ufficio di Procura Antidoping della Nado Italia figura anche il primatista mondiale (2003) di salto con l’asta.
I provvedimenti sono stati decisi in seguito agli sviluppi dell’indagine dei Nas-Ros dei carabinieri di Trento e gli accertamenti della stessa Procura Antidoping.
Gli atleti avrebbero violato gli articoli 2.3 (elusione del controllo) ed art. 2.4 (mancata reperibilità) del Codice Sportivo Antidoping.
Tra gli altri nomi di spicco Andrew Howe, Andrea Lalli, Daniele Meucci, Christian Obrist, Ruggero Pertile, Fabrizio Schembri e Silvia Weissteiner.
Gibilisco si è recentemente ritirato dalla scena sportiva. Siracusano, svettò sul tetto del mondo nel 2003 quando al Golden Gala arrivò ad un fantastico 5.82m, misura poi ritoccata qualche settimana dopo a Parigi quando superò un incredibile 5.90m, misura che valse il titolo mondiale. Gibilisco a 12 anni di distanza è ancora l’ultimo atleta italiano capace di vincere l’oro iridato. Nel 2004 un serio infortunio lo ha bloccato ma è poi riuscito comunque a saltare 5,85 che gli è valso un bronzo olimpico ad Atene.
Giuseppe Gibilisco ha subito in passato una condanna per doping poi rilevatasi clamorosamente infondata. Era il 2007 quando la commissione giudicante della Fidal lo condannò in primo grado a due anni di squalifica, il massimo della pena, a seguito della sua implicazione nell’inchiesta “Oil for Drugs”. Due mesi dopo la commissione d’appello ribaltò la sentenza e si pronuncia per l’assoluzione. Il 26 ottobre il Giudice di Ultima Istanza del Coni confermò però la sentenza di primo grado e la squalifica. Dopo aver presentato appello al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, il 9 maggio 2008 Gibilisco è stato assolto con formula piena.