Sport e tariffe, Gibilisco: “La Cittadella costa 800mila euro all’anno e ne incassa 160mila”

Sono diverse le ragioni alla base dell’aumento delle tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi pubblici di Siracusa. In estrema sintesi, si possono riassumere in due punti: sono aumentati complessivamente i costi di gestione e per alcuni – specie gli impianti natatori – sono stati effettuati importanti investimenti.
Ma quanto costa al Comune la gestione di un impianto sportivo? Prendiamo ad esempio la Cittadella dello Sport. Secondo i dati forniti dalla ragioneria generale dell’ente, richiede circa 800mila euro all’anno tra utenze, manutenzione e gestione ordinaria. Se ne incassano, di converso, poco più di 160mila proprio dalle tariffe che vengono versate le società sportive che ne utilizzano impianti e spazi. Solo le due piscine, la Caldarella e la vasca piccola, richiedono una spesa mensile vicina ai 40mila euro (acqua, cloro, luce, riscaldamento).
“Sono spese importanti che solo un ente pubblico può permettersi”, sottolinea l’assessore allo sport Giuseppe Gibilisco. Il che però non significa automaticamente che, siccome paga Pantalone, tutto allora debba essere gratis. “Il pagamento delle tariffe per gli spazi e gli impianti è una forma di responsabilità verso le strutture, che sono la casa dello sport siracusano, e di compartecipazione alle spese per fare in modo che gli impianti pubblici continuino ad esistere”, aggiunge l’ex campione del mondo di salto con l’asta, prestato alla politica. Senza scomodare il principio di regolarità contabile, secondo cui i servizi a richiesta individuale vanno pagati (in quota parte) anche dai cittadini.
“Nel caso delle palestre scolastiche abbiamo abbassato le tariffe (da 20 a 15 euro l’ora, ndr), tranne che per le due strutture nuove (Martoglio e Archia) per le quali il Comune ha speso circa 2mln di euro in riqualificazioni”, aggiunge ancora Gibilisco. Ma non si vuole solo “prendere” dalle società sportive, anche “dare” ad esempio attraverso nuovi programmati lavori. “Stiamo ultimando il progetto per trasformare la piscina piccola della Cittadella in una semi-olimpionica e quindi rifare anche gli spogliatoi, pure quelli a servizio della vasca grande. L’altro giorno ci sono entrato e me ne sono vergognato. Investiremo per questo una somma vicina al milione di euro”. Per il palazzetto dello Sport è arrivato dalla Regione il decreto di finanziamento (300mila euro) per rifare l’impermeabilizzazione del tetto (emendamento Gilistro, ndr). Rimane il problema dell’accesso del pubblico e della possibilità di utilizzare il palazzetto anche per gare ufficiali: bisogna risolvere il problema della certificazione anti-incendio. L’impianto relativo, messo in pressione, perde da tutte le parti. Anche su questo fronte, l’assessore promette lavori. Come quelli appena finanziati per le torri faro dello stadio De Simone, “in tempi record” sottolinea Gibilisco. In precedenza, sempre per il De Simone, arrivati dalla Regione 300mila euro per interventi manutentivi (emendamento Sud Chiama Nord, ndr).
“Sappiamo che con le sole tariffe non ammortizzeremo le spese. Ma è anche vero che una corsia nuoto non la si può pagare appena 4 euro l’ora. O ancora – prosegue Gibilisco – nel caso del campo scuola Di Natale, l’utilizzo annuale della pista portato a 2.000 euro all’anno (era 1.500, ndr) non è uno scandalo. Sapete quanto costa solo accendere le luci dell’impianto? E poi ci sono segreterie che da anni sono lì, senza pagare per gli spazi. Io sono figlio dell’atletica, conosco le situazioni. Serve ordine e proviamo a portarlo. Troppa autogestione. Dobbiamo riordinare, predicando in proporzione equità di trattamento per tutti”.
Per smontare sul nascere ogni sorta di polemica, Gibilisco ricorda il valore dello sport che è sancito in Costituzione e il suo significato sociale. Motivo per cui, varrà la gratuità per quelle società sportive che accolgono soggetti in condizione di difficoltà economica (sotto determinato Isee) o disabili; sconti del 20% per le società che svolgono attività sportiva in favore degli over 64. E c’è allo studio la possibilità di inserire una norma che vada incontro alle famiglie numerose, al di là dell’indicatore economico, con altra scontistica. Le nuove tariffe diverranno esecutive dalla prossima stagione sportiva, quindi da settembre 2024.