Storie di calcio e di emozioni: “All’ultimo respiro”, il nuovo libro di Sergio Taccone
Si chiama “All’ultimo respiro” ed è il nuovo libro del giornalista siracusano (vive a Portopalo) Sergio Taccone. Un’antologia di racconti all’insegna di emozioni, viaggi a ritroso nel tempo con il calcio al centro. Un elogio della “Zona Cesarini”, gli ultimi istanti di una partita di calcio. Il momento il cui si consumano gioie e dolori, sorrisi e pianti, esultanza e delusione per un gol, un errore clamoroso o una prodezza del portiere.
Il libro (Edizioni della Sera) è stato presentato nei giorni scorsi su SkySport24 e può vantare una prefazione firmata da Filippo Grassia, firma di prestigio del giornalismo sportivo italiano.
“All’ultimo respiro” mette in fila una trentina di storie brevi di partite del passato, quando la televisione aveva ancora un ruolo marginale nel racconto calcistico. Come la storia di Daraselia, lo sfortunato giocatore georgiano che decise la finale di Coppa delle Coppe nel maggio 1981, un anno prima di morire tragicamente in un incidente stradale. O quella di Paul Vaessen che eliminò la Juventus in una semifinale di coppa: nel 2001, Vaessen morirà di
overdose, a 38 anni, triste epilogo di una vita che, dopo le ottime premesse della giovinezza, aveva imboccato una tragica e repentina discesa agli inferi. C’è Recoba che sbaglia un rigore nel preliminare di Champions dell’agosto 2000, con l’Inter di Marcello Lippi eliminata da una sconosciuta e modesta compagine scandinava.
Racconti stilati in punta di penna da un autore che nel tempo si è fatto apprezzare per uno stile all’insegna della semplicità e dell’accurata ricostruzione storica.
Scrive Filippo Grassia nella prefazione: “La lettura di questo libro mi ha portato a ricordi per anni sopiti: a Brera, ad Arpino, alla radio che mi ha sempre appassionato al di là del lato professionale. Nelle pagine scritte da Taccone con feroce passione e fedeltà storica, mi sono ritrovato ragazzo a inseguire il fanciullino del Pascoli”. Tra le pagine scorrono anche campioni e protagonisti del calcio del passato: Falcao, Pruzzo, Platini, Shevchenko, il Manchester United che strappa la Champions League al Bayern con una rimonta negli ultimi due minuti dei tempi regolamentari, il palo di Rensenbrink che negò la vittoria all’Olanda nella finale mondiale 1978 davanti al dittatore argentino Videla o la Premier League inglese vinta all’ultimo secondo dal Manchester City di Roberto Mancini.
“S’impara molto da Taccone, – aggiunge Filippo Grassia – ad esempio la tragica sorte dell’incommensurabile austriaco Sindelar che mai si piegò ai diktat nazisti e che da questi ultimi fu probabilmente ucciso nella sua casa”. Un tuffo in quella memoria che dà le vertigini, come una scarica di adrenalina. Racconti all’insegna di emozioni, viaggi a ritroso nel tempo. Storie di calcio e non solo.