Strade provinciali come discariche: per l’ex Provincia di Siracusa devono pensarci i Comuni
Si sta giocando in punta di diritto e formalismo una partita importante: chi deve pulire le strade provinciali invase dai rifiuti? Contrada Spinagallo è ormai un esempio ma, in tutto il territorio, decine sono le discariche abusive cresciute a dismisura a margine delle provinciali, complice un rimpallo continuo tra i Comuni e la ex Provincia Regionale che di fatto ha reso sin qui impossibile ogni bonifica.
A rigor di logica, le competenze su quelle strade (“provinciali”) rientrerebbero tra quelle residue delle ex Province Regionali, oggi Liberi Consorzi. Insomma, l’ente proprietario della strada ha anche l’obbligo di pulirla. Sembra lapalissiano. Anche una recente sentenza del Cga (Comune di Belpasso contro Città Metropolitana di Catania) sposa questa linea, facendo riferimento all’articolo 14 del decreto legislativo 285 del 1992 (nuovo codice della stada) che spiega chiaramente che sia compito degli enti proprietari delle strade garantirne “gestione e pulizia”, unitamente a quelle delle relative pertinenze. E per questo tipo di interventi – spiegano i giudici amministrativi – non serve che l’ente proprietario della strada debba intervenire per garantire “la sicurezza e la fluidità della
circolazione”. Insomma, può farlo anche se i sacchetti sono due e non necessariamente una distesa che ingombra persino la sede stradale. Il Cga di Palermo ha dato ragione, quindi, al Comune di Belpasso che aveva ordinato alla Città Metropolitana di Catania (ex Provincia Regionale, ndr) di provvedere “alla rimozione, all’avvio a recupero o alla smaltimento dei rifiuti” solidi urbani abbandonati da ignoti lungo i margini di varie strade provinciali, nonché “al ripristino dello stato dei luoghi”.
Ma il Libero Consorzio Comunale di Siracusa non da molto peso a quel pronunciamento. Ed a quanti, singoli o associazioni, hanno scritto all’ente chiedendo interventi di rimozione delle discariche disseminate lungo alcune strade provinciali, risponde spiegando che “la normativa di riferimento per la rimozione di tali rifiuti prevede la competenza dei Comuni territorialmente interessati”. E la sentenza del Cga sopra riportata “non ha efficacia normativa e quindi si ribadisce la competenza dei Comuni in virtù di quanto prima evidenziato”.
Ma allora viene da chiedersi perchè il vicino Libero Consorzio Comunale di Ragusa stia provvedendo alla bonifica delle strade provinciali invase da spazzatura. Se fosse come sostenuto dall’ente siracusano, allora il commissario ragusano starebbe violando la legge e sarebbe passibile persino di danno erariale. Ma di queste contestazioni, nel ragusano, non c’è traccia. Posto che in carico ai Comuni potrebbe, tutt’al più, esservi il costo del conferimento in discarica di quanto bonificato dalle ex Province Regionali.
Possibile, allora, che non sia del tutto normativamente motivata la posizione del Libero Consorzio comunale di Siracusa? Questione da avvocati, intanto questa contrapposizione rischia di mandare all’aria quel principio di leale collaborazione tra amministrazioni pubbliche, alla base del nostro ordinamento.
Esiste una soluzione pacifica e nell’interesse dei cittadini costretti a percorrere provinciali sporche e rese insicure per la presenza di discariche abusive sulla carreggiata? La ex Provincia regionale ha chiesto “al Sindaco del Comune di Siracusa un incontro urgente allo scopo di intervenire in sinergia nell’ambito di una fattiva collaborazione tra Enti”. Verosimilmente, se i Comuni contribuiranno economicamente alle bonifiche, la ex Provincia le attuerà. Ma forse sarebbe il caso di invertire il passaggio: se la ex Provincia contribuisce, i Comuni di certo si adopereranno per ripulire.