Stretta sui riscaldamenti. Nel siracusano accesi da dicembre, riduzione della temperatura
Parlare di inverno e freddo quando, fino a ieri, nella provincia di Siracusa si boccheggiava a causa delle alte temperature e con un tasso di umidità che spezzava il fiato, può far sorridere. Ma il tema c’è ed è attuale. E si collega alla crisi energetica e di approvvigionamento che il nostro Paese sta attraversando.
Il piano predisposto dal ministro Cingolani punta tutto sul risparmio di energia per l’autunno-inverno prossimo venturo. Si prevede una nuova stretta, in particolare sul riscaldamento. Termosifoni non più a pieno regime (temperatura massima 18 gradi) e due ore di accensione in meno rispetto al passato. E questo per riuscire a contenere la temperatura di due gradi nelle aree in cui il clima è più clemente. Come la Sicilia, ad esempio, inserita nella zona B con la stragrande maggioranza delle sue province, tra cui ovviamente Siracusa. Via libera ai termosifoni dal primo dicembre, fino al 31 marzo, per un massimo di 8 ore al giorno. L’Italia è stata divisa in sei zone, dalla A (zone più calde come Linosa, Lampedusa e Porto Empedocle) alla F (le aree più fredde e senza limitazioni per il riscaldamento).
Previste sanzioni in caso di inadempienza. Sarà la polizia locale (la Municipale, ndr) ad occuparsi dei controlli che, a campione, saranno condotti negli uffici pubblici, nelle scuole e presso le abitazioni private. Per i condomini, è fatto obbligo agli amministratori di assicurare il rispetto dei nuovi orari di razionamento e delle temperature massime. Chiarito dal governo che, nel caso dei condomini, si rischiano multe fino a 3 mila in caso di irregolarità.
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