Talete, chiuso il contenzioso con la Regione. "Possibile ora suo abbattimento parziale"
Riprende corpo e vigore la richiesta di una demolizione parziale del parcheggio Talete, a Siracusa. Il Comitato Levante Libero, che da anni si batte contro l’ecomostro in cemento, rilancia la sua idea progettuale ora più che mai attuale dopo che la Regione ha comunicato di rinunciare al contenzioso con il Comune di Siracusa.
Palermo aveva inizialmente chiesto dieci milioni di euro a Palazzo Vermexio perchè le opere realizzate negli anni 90 – e finanziate dalla Regione – erano difformi dai progetti presentati. Erano, infatti, previsti interventi sul Calafatari (poi abbattuto) e su altre strade. Ma alla fine venne solo realizzato il Talete. Nei giorni scorsi, tramite il deputato Carlo Gilistro (M5s), la notizia della rinuncia da parte della Regione al contenzioso, tramite un atto transattivo. Senza quella spada di Damocle – principale obiezione verso ogni idea di abbattimento per non incorrere in danno erariale – il Comitato Levante Libero torna a spingere per un ripensamento del luogo.
“In attesa dei dettagli che arriveranno nei prossimi giorni da Palermo, è fondamentale al fine di evitare altri sbagli, ritrovare le condizioni per rimettere insieme le energie utili, ricreare le condizioni per la nascita di un tavolo di progettazione capace, a partire dalla demolizione dell’orrenda copertura del parcheggio, di ripensare celermente tutta quell’area del lungomare di Levante con un progetto di riqualificazione complessivo, in grado di restituire alla città il suo naturale rapporto con il mare, limpido e balneabile, con un grande parco urbano dotato di spazi ricreativi e un opportuno parcheggio alberato; una vera rivoluzione per Siracusa per creare le
condizioni di una meta turistica completa e qualitativamente all’altezza della sua storia”, dice Giuseppe Implatini, portavoce del Comitato. Lo stesso Implatini ricorda come nei documenti che accompagnarono l’approvazione da parte del Comune di Siracusa dell’intervento di arte pubblica sul Talete (non senza polemiche, ndr), si legge che seppure il parcheggio nel suo “…ingombro rappresentava un elemento di grande impatto negativo nel panorama architettonico dell’isola di Ortigia…incompatibile con il contesto urbanistico circostante…l’ipotesi della demolizione non poteva rappresentare in quel momento una via percorribile…soprattutto per il pendente contenzioso con la Regione Siciliana che rendeva impraticabile ogni ipotesi di demolizione”.