Siracusa. Tamponi per chi è andato in Pronto soccorso negli ultimi 15 giorni
Blocco dei ricoveri in Pediatria all’ospedale Umberto I di Siracusa e tamponi a tutti i pazienti arrivati in Pronto Soccorso nelle due settimane precedenti al 9 aprile. Sarebbero alcune delle prime misure assunte dai tre medici chiamati a gestire l’emergenza Covid all’ospedale Umberto I dopo la bufera che si è abbattuta sulla sanità siracusana, Nino Bucolo, Giuseppe Capodieci e Paolo Bordonaro. Gli infermieri di Pediatria vengono già impiegati da alcune ore al Pronto Soccorso Covid e i medici vengono resi disponibili per consulenze e trasferimenti negli ospedali di Avola e Lentini, dove i piccoli pazienti dovrebbero essere trasferiti.. I tre dirigenti medici starebbero inoltre riorganizzando i percorsi all’interno del nosocomio, differenziando le aree di ingresso e predisponendo regole per muoversi all’interno della struttura. Per tutti, ad esempio, sarebbe prevista , all’arrivo, la misurazione della temperatura attraverso l’impiego di thermoscan . In realtà servirebbero più infermieri e anche alcuni medici in più rispetto a quelli di cui l’ospedale dispone. In totale l’esigenza calcolata sarebbe di una trentina di infermieri e di 7-8 medici. Lacuna che, a quanto pare, sarebbe parzialmente colmata con l’impiego del personale infermieristico di Pediatria. Una delle novità che potrebbero essere introdotte riguarderebbe, inoltre, i tamponi. Potrebbero essere effettuati a tutti coloro i quali hanno registrato il proprio ingresso al Pronto soccorso entro due settimane precedenti al 9 aprile scorso. Allo studio ci sarebbe, inoltre, la creazione di equipe multidisciplinare che abbiano uno pneumologo come punto di riferimento, anche per il ruolo centrale che l’unità di Pneumologia assume nell’approccio con pazienti con sintomatologia suggestiva, rendendo chiari diversi aspetti della possibile positività, prima ancora dell’esito del tampone orofaringeo.