Tamponi rapidi, Siracusa quarta in Sicilia per numero di processati. Ma perchè cala ora l'appeal?

 Tamponi rapidi, Siracusa quarta in Sicilia per numero di processati. Ma perchè cala ora l'appeal?

Lo screening con tampone rapido pare perdere “appeal” a Siracusa. Bassa l’adesione questa mattina all’appuntamento riservato a commercianti, ristoratori, albergatori ed i loro dipendenti: poco più di 300 le prenotazioni, arrivate per il tramite delle associazioni di categoria. I numeri sono poi lievemente aumentati grazie alla decisione di “aprire” anche a chi non era precedentemente prenotato. Il sistema allestito da Protezione Civile Comunale ed Asp di Siracusa ha permesso di far scorrere rapidamente le auto in fila per il tampone, con tempi di attesa mai superiori ai 20 minuti. Verrà probabilmente organizzata una seconda giornata per consentire a quanti hanno appreso in ritardo dello screening di potervi partecipare.
Ma anche la campagna di screening in corso nelle scuole siracusane segnala una bassa adesione. In questo caso, pochi i genitori che hanno firmato il modulo di consenso per l’esecuzione del test sui figli minorenni. In un paradosso inatteso, se prima ci si lamentava dei pochi tamponi eseguiti ora che la disponibilità è elevata, ci si volta dall’altra parte.
Probabilmente è vero che tutte le attenzioni si sono spostate ora sul vaccino, facendo divenire “vecchio” il tampone. Ma in attesa delle forniture necessarie, lo screening rimane uno dei pochi strumenti utili per “leggere” e “circoscrivere” il contagio, specie negli ambienti e tra le categorie più esposte ai contatti.
Anche la partecipazione di categoria allo screening è prova di “responsabilità”, specie verso i soggetti più vulnerabili. Il know how acquisito dal Gruppo Coordinamento Covid 19 dell’Asp di Siracusa è, per l’esecuzione del tampone rapido, tra i migliori di Sicilia. Lo dicono chiaramente anche i numeri. Prendendo in considerazione la campagna di screening sulla popolazione scolastica, dal 14 gennaio al 27 febbraio sono stati eseguiti 16.268 tamponi. Sole le province di Palermo, Catania e Trapani hanno fatto di meglio. Per il resto, Siracusa si è mossa con numeri più ampi rispetto alla più grande Messina, ad esempio. Ma il crollo delle adesioni per l’esecuzione del test rischia di far crollare i numeri ed anche la capacità di previsione e risposta dell’autorità sanitaria di fronte alle altalene del covid.

 

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