Tari, il 35% dei siracusani non la paga. Coppa: “Troppi non sono abituati a pagare. Serve equità”

 Tari, il 35% dei siracusani non la paga. Coppa: “Troppi non sono abituati a pagare. Serve equità”

“I numeri non mentono. A Siracusa ci sono persone che non pagano i tributi locali perchè non sono abituate a pagare. La percentuale è troppo alta: non è fisiologica, è patologica”. Sembra la sfuriata di un cittadino qualunque, ma a pronunciare questa frase è Pierpaolo Coppa, assessore ai tributi del Comune di Siracusa. “Ci sono tanti che non sono abituati a pagare, per tantissime ragioni. Stiamo facendo analisi per capire questo dato”, aggiunge subito dopo, in diretta su FMITALIA.
Il dato, per il momento, è questo: nel 2021 non sono stati pagati 9,7 milioni di Tari; nel 2020 sono stati 7 i milioni di euro non versati dai contribuenti. Si tratta di persone e di utenze non domestiche censite regolarmente e autodenunciate, senza estendere il dato all’evasione totale. Il trend nei tre anni è di 7,5 milioni di euro, il che significa 35% circa di elusione. “Una media troppo alta e che non ha a che fare con le difficoltà economiche fisiologiche”. Con una battuta, non pagare la Tari a Siracusa è quasi uno state of mind.
Cosa fa Palazzo Vermexio per recuperare le somme? “Nelle settimane scorse sono partiti migliaia di accertamenti e solleciti per il mancato pagamento di Imu e Tari a Siracusa. Su Imu è stato commesso qualche errore, è un’imposta più complicata. All’ufficio tributi c’è comunque grande disponibilità a verificare le singole situazioni e correggere la cartella in caso di errore. Sugli accertamenti Tari non risultano grandi sviste, anche grazie al ricorso alla verifica catastale”, spiega l’assessore Coppa. Queste operazioni, però, valgono sino ad ora poco più di 2 milioni di riscossione. A cui aggiungere, in prospettiva, una somma simile dal saldo Tari da pagare entro gennaio 2023, senza more e interessi. “Ponti d’oro a chi vuole pagare”, dice l’assessore per indicare una precisa scelta della politica ovvero eliminare oneri accessori, dove possibile, e favorire rateizzazioni a chi vuole regolarizzare la propria posizione.
“S riusciamo ad allargare la platea di quelli che pagano, riusciamo a contenere gli aumenti vari di questo periodo senza doverli ribaltare in bolletta. Dobbiamo far abbassare la percentuale di chi non paga, che oggi è patologica. Serve una distribuzione equa del carico fiscale: non paghino sempre gli stessi e basta furbetti. Vi assicuro che è una lotta continua in una città che fatica ad andare oltre il 50% di differenziata perchè, forse, il 50% non paga la Tari”, dice a ruota libera Coppa.
Tra le situazioni adesso sotto la lente dell’Ufficio Tributi c’è quella delle utenze non domestiche: negozi, ristoranti, alberghi, etc. “Nel 2020 e nel 2021, le utenze non domestiche hanno goduto di grosse agevolazioni per il covid ed anche aiuti statali e regionali. Eppure sono quelle con cui fatichiamo di più e con situazioni da verificare: faccio un esempio, un ristorante non può avere la stessa classe di pagamento di una biblioteca”. Una frase che apre uno spaccato sin qui inedito nel dibattito pubblico.
“Dobbiamo capire tutti che non viviamo solo di diritti ma anche di doveri. Pensiamo a quel 50% che differenziata, che paga e che in qualche modo è costretto a pagare anche per chi non lo fa. In tutto ci vuole equità e misura. Stiamo faticosamente cercando di portarla questa equità. I cittadini, però, devono collaborare”.

 

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