Siracusa. La Tasi passa al 3 per mille. L'assessore Scrofani spiega perché

 Siracusa. La Tasi passa al 3 per mille. L'assessore Scrofani spiega perché

Aumenta l’aliquota Tasi , la tassa sui servizi indivisibili, nel capoluogo. La giunta comunale avrebbe assunto questa decisione, legata ad una serie di ragioni, soprattutto alla luce dei consistenti tagli ai trasferimenti subiti. Quelli nazionali sono stati decurtati per 3 milioni e 200 mila euro.  La scelta dell’amministrazione Garozzo è fortemente  contestata dal consigliere comunale Salvo Sorbello. “E’ inspiegabile- tuona l’esponente di opposizione- considerando che i siracusani stanno già attraversando un difficile momento economico”. Entra nel dettaglio l’assessore al Bilancio, Gianluca Scrofani. “La programmazione gestionale dell’ente-fa presente il componente della giunta Garozzo-  è messa costantemente a dura prova nonostante le manovre correttive poste da questa amministrazione.Lo Stato stanziava fino al 2011 in favore del Comune  30 milioni contro i 9,7 milioni del 2015. La Regione fino al 2011 ne stanziava 10 milioni contro i 7,3milioni di oggi”.Una congiuntura, quella del 2015, che Scrofani definisce “particolarmente disastrosa, in quanto tra minori trasferimenti nazionali e regionali e il nuovo sistema di contabilità “armonizzata”, il Bilancio del Comune necessita di un taglio complessivo di 10 milioni di euro”. L’assessore al Bilancio ricorda, però, anche quanto fatto per “garantire servizi qualitativamente migliori a condizioni di mercato più favorevoli”. Il riferimento è all’interruzione “del sistema delle proroghe decennali- ricorda Scrofani- facendo valere il principio di trasparenza e che ci ha portato a pubblicare bandi di gara per buona parte dei servizi esternalizzati: 27 gare, con un risparmio tra i 5 e i 6 milioni di euro”.  Poi l’assessore al Bilancio entra nel merito della scelta compiuta. “Siamo stati costretti a intervenire sull’aliquota Tasi , che passa dal 2, 3 al 3 per mille, garantendo un nuovo gettito per il Comune di 1,5 milioni di euro, che comunque resta sempre sotto il massimo consentito (3,3 per mille) che in quasi tutte le città italiane hanno applicato”. Nel frattempo palazzo Vermexio avrebbe applicato la spending review anche alle utenze del Comune, “con un risparmio di ulteriori 2 milioni di euro”. “Serve a garantire i servizi alla città e a migliorarne lo standard – prosegue Scrofani- ma anche a mantenere inalterati i livelli occupazionali”. Gravano sulle casse comunali 45 milioni di mutui attivati negli ultimi 15 anni. Significa che per i prossimi 7 anni si dovranno versare rate da 5 milioni “che incidono fortemente sulle scelte gestionali- osserva ancora l’assessore- ma soprattutto sulla capacità programmatica dell’ente e non per ultimo sulla capacità di attingere ad ulteriori somme che non siano finanziamenti europei”. Ritoccata al ribasso, invece, l’Imu agricola, passata dal 10,6 al 9,6 per mille.

 

Potrebbe interessarti