Tassa di soggiorno della discordia, il sistema di calcolo non piace a FederAlberghi e Confesercenti

 Tassa di soggiorno della discordia, il sistema di calcolo non piace a FederAlberghi e Confesercenti

Anche FederAlberghi e Confesercenti Siracusa prendono posizione contro il recente aumento della tassa di soggiorno a Siracusa ed in particolare sul ricorso ad un sistema di calcolo basato su alcune percentuali e servizi. “L’amministrazione comunale ha deciso senza alcuna concertazione o avviso preventivo su questa metodologia di calcolo. E’ contro ogni regola di buon senso”, spiegano i rappresentanti delle due associazioni.
“Dopo le prime settimane dall’approvazione del regolamento, rimane lo stupore per la scelta, mai stata oggetto di discussione ai tavoli, di applicare la tassa in una percentuale legata al costo della stanza. In un settore turistico alberghiero in cui l’ospite è sempre più spesso l’organizzatore del proprio itinerario, scegliendo in prima persona le strutture ed i servizi di cui necessita, questa decisione dell’Amministrazione risulta quantomeno discutibile. Ormai con le tariffe smart che più o meno tutti gli operatori del settore applicano, gestite dai software di intelligenza artificiale, calcolare di volta in volta l’importo della tassa diventa un onere in più per il gestore”, lamentano FederAlberghi e Confesercenti.
Passi l’aumento della tassa (“frutto di una scelta condivisa ai fini di migliorare i servizi di accoglienza al turista”) ma la modifica delle modalità di calcolo dell’imposta “rappresenta un modo di agire sbagliato nei termini, in quanto ci sono già prenotazioni a sistema per la nuova stagione turistica avviata”.
La preoccupazione diffusa tra gli operatori è che questa manovra possa avere un impatto sulle prenotazioni degli alberghi, “rischiando di esporre gli operatori a pessime figure con i clienti e obbligandoli a richiedere interventi rapidi sui sistemi operativi che regolano le prenotazioni”.
Motivo per cui le due associazioni – come in precedenza Noi Albergatori, Confindustria Turismo ed Abbat – chiedono all’amministrazione di convocare gli operatori e correggere il metodo di calcolo della tassa di soggiorno “per non rischiare un effetto boomerang che non farà bene all’immagine della città”.

 

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