Teatro dell’Ara di Ierone, parla l’esperto: quote, distanze e visibilità i punti da chiarire

 Teatro dell’Ara di Ierone, parla l’esperto: quote, distanze e visibilità i punti da chiarire

E adesso che la struttura è nota – il teatro dell’Ara di Ierone – si può cominciare a parlare di concerti estivi a Siracusa? Può iniziare il balletto di date, nomi, biglietti? Lo abbiamo chiesto a Nuccio La Ferlita, un’autorità in Sicilia in questo campo e “patron” delle precedenti stagioni dei live alla Neapolis.
“Sono sicuro che questo teatro verrà realizzato, solo che al momento non c’è ancora. Abbiamo un rendering, come ne abbiamo a decine del Ponte sullo Stretto ma non per questo abbiamo il Ponte…”, risponde diretto. E vale come un “attendere prego”.
In verità, diverse indiscrezioni lasciano intendere che a giorni verranno rivelati i primi nomi, almeno quattro date di artisti nazionali in concerto alla Neapolis. “Il direttore del Parco è una persona animata da voglia di fare, è propositivo. Ci tiene a fare questa struttura e a fare gli spettacoli. Ha chiesto anche a me, ma non solo a me, lo confermo. Il mio atteggiamento è prudente, perchè non voglio sbagliare con gli artisti che si affidano alla mia società”, aggiunge per chiarire.
Il punto, in sintesi, è: come fare a convincere un artista top a suonare in una struttura che nessuno ha visto ed in cui nessuno si è esibito prima? “Oramai decidono gli artisti. Noi presentiamo delle proposte. Le strutture nuove hanno il difetto di non essere conosciute. Il teatro greco, invece, è ambito. Siracusa, Taormina: chiunque vorrebbe esibirsi in quei luoghi antichi che non hanno bisogno di presentazione. E poi anche gli allestimenti, curati da Inda e TaoArte, sono affidabili e testati da anni”. Si torna sempre lì, alla fine. Al teatro greco off-limits dopo due stagione da sold out e grandi emozioni. “Si poteva pensare ad un’altra rassegna di livello, con due serate al teatro greco per gli appuntamenti principali e il resto dei live al teatro dell’Ara…”. Ma sappiamo tutti come è andata. Le polemiche, gli studi (in attesa di conoscerne gli esiti), il trasloco all’Ara di Ierone.
“Sia ben chiaro, io ho interesse a fare concerti a Siracusa. La musica, in generale, guarda con interesse a Siracusa come tappa. Con il direttore del Parco Archeologico ci siamo sentiti e oggi stesso gli invierò una mail per richiedere maggiori dettagli sul palco e sulle strutture dell’Ara di Ierone. Spazi, quote, distanze tra i settori e tra i settori e il palco anche per capire la visibilità e godibilità dello spettacolo, da parte a parte. Faccio un esempio, se in tribuna devono usare il binocolo, sarebbe un problema”, racconta Nuccio La Ferlita a SiracusaOggi.it. La mail, in verità, avrà due allegati: uno per richiedere una mappa precisa e dettagliata della struttura ed un secondo per una bozza di accordo con il Parco Archeologico, una sorta di garanzia che la struttura finale verrà realizzata con la capienza indicata (4000 posti), le caratteristiche annunciate e l’agibilità piena. “Se fermo una data, metto un artista sotto contratto e inizio a vendere i biglietti non vorrei poi fare brutta figura…”, si giustifica quasi La Ferlita. “Sono certo che il teatro all’Ara di Ierone sarà realizzato. E dico di più, sono anche sicuro che sarà molto bello. Ma mi serve un accordo che mi dica che quella struttura è esattamente quella che ‘vendo’ ad un artista”.
Autore di decine di festival e rassegne musicali di successo, insieme a centinaia di grandi concerti da tutto esaurito in giro per il sud Italia, chiediamo a La Ferlita come valuta (da rendering) il teatro dell’Ara di Ierone. “Una struttura da 4mila posti è nella media, una buona capienza purchè sia possibile godere dello spettacolo da ogni postazione, ben consapevoli che le prime file hanno una visibilità e la tribuna un’altra”. Giudizio che, tutto sommato, può valere come una promozione. “Comunque sarà il pubblico a decretare il successo o meno di una stagione o di un luogo”, fa dire l’esperienza a La Ferlita.
Parole quasi conciliati, dopo settimane in cui la contrapposizione sembrava decisamente più accesa, tra ritardi ed incertezze. “Mi sono rassegnato? Non saprei, diciamo che gioco con le carte che ho in mano. Non sono l’assessore regionale e neanche il direttore del parco. Prendo atto delle scelte fatte”. Che poi, alla fine, tanto male non devono essere se anche quest’anno potrebbe esserci ancora la firma di Nuccio La Ferlita nella stagione dei concerti alla Neapolis. Non sarà l’unica “firma”, anche il parco archeologico sta infatti muovendosi per bloccare in proprio alcuni spettacoli.

 

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