Tra le fiamme per salvare i suoi gatti, la storia di una giornalista siracusana
Una storia di coraggio, di amore e di dolore.
Una giornalista siracusana racconta quanto le è accaduto quattro giorni fa. Un rischio importante per la sua incolumità e, purtroppo, un finale tragico per i suoi amati gatti.
Tutto inizia con un forte odore di bruciato. “Ero in casa- racconta- quando ho percepito l’odore di bruciato proveniente da una camera di casa mia. Apro una porta all’inferno. Era la stanza che ospitava i miei adorati gatti di notte, il loro piccolo regno che credevo sicuro e inviolabile. Una scintilla, un corto circuito.
Mi butto dentro, nel fumo nero e con le fiamme alte già di lato, la polizia e i pompieri diranno che sono stata coraggiosa e incosciente”.
Segue una corsa disperata dal veterinario, una vicina si presta, velocemente. L’arrivo in ambulatorio, “a quel punto svengo- prosegue il racconto- Li avevo appena lasciati nelle mani dei medici. Un’ambulanza mi porta via”.
Il pensiero di averli tirati fuori tutti e quattro, la speranza che ne escano vivi, il timore che il finale possa essere diverso.
“Sembrava che le fiamme non li avessero toccati. Eppure Miele, il mio adorato e innocente gatto, muore subito dopo per intossicazione da fumo. Medea, la gatta più astuta del mondo, non ha percepito il pericolo questa volta, se ne va intubata per un’ emorragia interna. Il mio magnifico Sugar resiste due giorni e due notti, ma non ce la fa. Ci avevo tanto sperato, ma non ce la fa.
Se ne vanno, così, sei anni di amore- lo sfogo addolorato della giornalista- tre fratelli che non si sono mai separati dalla nascita. Sempre insieme, anche nella morte. Una sola, la dolcissima Pepa, è ancora con me. La più piccola, la più fragile di tutti. Lei è sopravvissuta. Oggi-conclude – quattro giorni dopo la tragedia, Pepa e io siamo a casa, ha mangiato e ha bevuto normalmente. Fa le fusa, a terra, pancia in aria, struscia il suo faccino contro il mio, forse si chiede dove sono i suoi fratelli. E anche io”.