Troppo stress da lavoro? Contro il “Burnout” degli operatori sociali, progetto del Comune

Un fenomeno sempre più diffuso, al punto da divenire una sindrome riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. E’ lo stress sul lavoro. In Italia ne soffrirebbero due lavoratori su tre, e nei casi più gravi la sindrome diventa burnout. Riguarda soprattutto alcune categorie di lavoratori, a partire da quelli impegnati nel settore socio-sanitario.
Il Comune di Siracusa è alla ricerca di fondi per avviare attività di contrasto al Burnout degli operatori sociali.
Li mette a disposizione il Pnrr, come attività post pandemia, e Palazzo Vermexio tenta da tempo di attingervi. Ci riprova dopo un primo tentativo risultato vano, quando gli uffici hanno proposto un progetto respinto – pare – per ragioni formali.
Il Burnout, secondo la definizione dell’Oms,  è la conseguenza dello stress non gestito con successo, accumulato sul posto di lavoro. Si traduce in esaurimento delle energie, distacco emotivo verso il lavoro, difficoltà nelle relazioni con gli utenti.
Tutelare i lavoratori significa tutelare gli utenti, soprattutto quelli destinatari di servizi che prevedono anche contesti complessi e condizioni di fragilità.
“Intervenire sul versante del Burnout- spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Barbara Ruvioli- è particolarmente importante e a prescindere dal progetto specifico, abbiamo avviato un ragionamento interno su questa esigenza, anche attraverso un incontro con l’Asp. Una formazione idonea, una preparazione di base, andrebbe garantita a tutti, non solo in queste professioni – Occorre garantire ai lavoratori anche la capacità di riconoscere il Burnout, così da poterlo gestire, a garanzia del dipendente e dell’utente a cui il suo servizio è destinato. Non sono rari, purtroppo, i casi in cui questo malessere si manifesta, nelle più svariate modalità. Interverremo senza dubbio, quindi- conclude l’assessore Ruvioli- perché questo vuol dire anche rendere più efficaci le attività per affrontare le numerose emergenze sociali che ogni giorni siamo chiamati ad affrontare”.