Turisti in fuga da Ortigia? Ordinanza contro gli schiamazzi: stop alla musica all’1.30
Diversi albergatori ed imprenditori dell’accoglienza avevano lanciato l’allarme nei giorni scorsi: i turisti scappano da Ortigia, perchè fino a notte fonda c’è troppo chiasso. Musica e schiamazzi ben oltre l’orario di tolleranza. Anche i residenti protestano. La questione non è nuova, da sempre si cerca un equilibrio tra esigenze e diritti tra chi “vive” e chi “anima” il centro storico.
La risposta del Comune di Siracusa è contenuta in una ordinanza sindacale contingibile ed urgente. Dopo la firma in Prefettura del documento “Legalità vs illegalità: il discrimine nella responsabilità sociale”, insieme agli altri Comuni della provincia e alle associazioni maggiormente rappresentative del commercio, Palazzo Vermexio ha deciso di meglio regolamentare l’esercizio di alcune attività commerciali, in particolare quelle notturne.
Così da oggi scattano una serie di nuove misure. La prima, è il divieto assoluto di somministrazione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione ai minorenni; da mezzanotte e fino alle 7 del mattino seguente, divieto di vendita al dettaglio per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche dalle ore; nella stessa fascia, è vietato consumare all’esterno dei locali bevande di qualsiasi tipo in contenitori in vetro. E per quel che riguarda la musica ed i concerti, dovranno tutti terminare entro l’1.30 di notte. “Eventi specifici e determinati possono essere autorizzati sulla base della storicità, del numero di soggetti coinvolti, della valenza culturale e turistica”, si legge nel provvedimento.
L’ordinanza urgente rientra nei poteri di un sindaco, chiamato ad adottare misure idonee per “prevenire e contrastare l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, la tratta di persone, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili, ovvero riguardano fenomeni di abusivismo, quale l’illecita occupazione di spazi pubblici, o di violenza, anche legati all’abuso di alcool o all’uso di sostanze stupefacenti”.
foto: Christian Chiari