“Turisti vessati per fare cassa”, Noi Albergatori contro la nuova tassa di soggiorno

 “Turisti vessati per fare cassa”, Noi Albergatori contro la nuova tassa di soggiorno

Il nuovo regolamento sull’imposta di soggiorno approvato dal Consiglio Comunale di Siracusa trova la contrarietà anche di Noi Albergatori. Giuseppe Rosano, presidente dell’associazione, spiega il perchè. “Non condividiamo la scelta di far pagare una percentuale in base non soltanto alla tariffa della camera, ma anche ai servizi aggiuntivi quali: piccola colazione, pasti, ecc. Una pura follia! Se così fosse, a conti fatti, andrebbe pressoché a raddoppiare il costo dell’imposta di soggiorno. Tant’è che questa scelta è stata adottata soltanto da pochi Comuni siciliani e limitatamente agli affitti brevi, non certo in riferimento agli alberghi dove, tra l’altro, verrebbero fuori cifre fatte di centesimi, difficili da gestire e che la maggior parte degli ospiti, con pacchetti già saldati, dovrebbe pagare in contanti con evidenti difficoltà”.
Ma a non convincere Noi albergatori Siracusa è pure l’estensione del pagamento della tassa di soggiorno da 4 a 7 pernottamenti consecutivi. “Altra follia! Una decisione, questa – chiarisce Rosano – che finirebbe per ridurre, anziché incrementare, il numero dei pernottamenti a Siracusa, a vantaggio di destinazioni più appetibili ed economiche. Davvero assurdo, dopo anni in cui Noi albergatori Siracusa ha tanto faticato per aumentare la permanenza media così cara proprio al sindaco Francesco Italia”.
Dall’associazione parte la richiesta di stoppare la delibera. “E’ tutto iniquo e non si fa altro che punire i viaggiatori che scelgono di soggiornare nella nostra città. Senza considerare inoltre che lo sconsiderato aumento dell’imposta di soggiorno verte unicamente a fare cassa e a destinare i corrispettivi pagati dai turisti in capitoli di spesa che nulla hanno a che fare con il miglioramento dei servizi endemicamente carenti a Siracusa come la pulizia delle strade, la raccolta differenziata dei rifiuti, la carenza di parcheggi, una viabilità eternamente caotica per effetto dell’insufficienza dei mezzi di trasporto urbano. Come associazione reputiamo pertanto inaccettabile che si ricorra ai turisti per aggiustare il bilancio di esercizio e sostenere i costi di normale spesa per ogni Comune”. E cita alcuni esempi: 750 mila euro per spese per l’illuminazione pubblica, altri 120 mila per finanziare l’illuminazione per le feste di Santa Lucia e San Sebastiano (celebrazioni che non attraggono turisti); 400 mila per il personale della Polizia municipale; 350 mila per finanziare il trasporto pubblico urbano. “Per recuperare un minimo di decenza, aspettiamo fiduciosi che il Comune riesamini l’intero apparato del regolamento e del corrispettivo dell’imposta di soggiorno a carico dei viaggiatori”.

 

Potrebbe interessarti