“Tutelare gli interessi dell’Italia, evitare chiusure nella zona industriale”: il M5s scrive a Draghi

Dopo il vertice convocato dal Mise ieri a Roma e dedicato ad una nuova analisi del caso Isab-Lukoil, in attesa di quelle che saranno le mosse del governo, il M5s torna ad incalzare l’esecutivo Draghi ed i ministeri competenti. I parlamentari siracusani Paolo Ficara, Filippo Scerra, Maria Marzana e Pino Pisani apprezzano la nuova attenzione “ma non basta” per risolvere la delicata vicenda. Per questo hanno inviato una nuova nota al premier Draghi ed ai ministri Giorgetti e Di Maio. Si tratta di un secondo appello dopo quello dello scorso 30 aprile, recapitato sempre al presidente del Consiglio dei Ministri.
“Con il blocco delle importazioni via mare di petrolio dalla Russia, rischiamo di avere conseguenze disastrose per la Sicilia e non solo. Con la chiusura di Isab collasserebbe l’intera zona industriale di Siracusa, si avrebbero gravi perdite per il porto di Augusta che movimenta ogni anno milioni di tonnellate di merci, in cui i prodotti Isab hanno un peso determinante, per non parlare delle pesanti ripercussioni sul futuro occupazionale dei circa 10.000 lavoratori del settore”, sottolineano nella loro lettera i parlamentari pentastellati.
Per questo, la deputazione cinquestelle siracusana chiede a Draghi ed ai ministri Di Maio e Giorgetti “la massima attenzione per la vicenda”, insieme all’indicazione “di una strategia chiara con soluzioni tecniche adeguate per salvaguardare la zona industriale di Siracusa” attraverso le necessarie “misure concrete che scongiurino una vera e propria emergenza sociale”.
Come rappresentanti del territorio siracusano, i parlamentari pentastellati hanno poi chiesto al Governo “misure per salvaguardare in ogni sede gli interessi del nostro Paese e che permettano all’Italia di mettere in sicurezza il polo siracusano ed assicurarne la continuità produttiva”.