Un Comitato scientifico di tutto rispetto per il Limone di Siracusa Igp
Questa settimana si è insediato il Comitato scientifico del Consorzio di Tutela del Limone di Siracusa IGP. I suoi componenti sono Maria Antonietta Germanà, docente di arboricoltura generale e coltivazioni arboree presso l’Università di Palermo, Salvatore Barbagallo, che insegna idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali all’Università di Catania, Silvio Santacroce, esperto di contrattualistica internazionale. Presidente è Vincenzo Vacante, punti di riferimento per il mondo accademico nel campo dell’entomologia, con cattedre negli atenei di Catania, Messina, Reggio Calabria e all’Università della Tuscia.
“Ho puntato molto sulla creazione di uno strumento di sviluppo come il Comitato scientifico – afferma Michele Salvatore Lonzi, presidente del Consorzio – perché credo che possa aiutare complessivamente il nostro comparto a rafforzarsi, sicuramente partendo da una lettura attenta del nostro Disciplinare di produzione e cogliendo anche le opportunità di progettazione comunitaria che si profileranno nel campo della ricerca scientifica”.
Il Comitato sarà infatti investito del compito di mettere a punto le proposte di modifica del Disciplinare di produzione del Limone di Siracusa IGP, un iter complesso che coinvolge l’Unione, il Ministero e la Regione. “Il Consiglio di amministrazione del Consorzio desidera fornire ai produttori agricoli un quadro più ammodernato e ai consumatori garanzie ancora maggiori, per rispondere meglio al contesto commerciale internazionale che si va progressivamente profilando fra l’Unione e i Paesi terzi”, afferma Gianluca Agati, direttore del Consorzio.
“Il nostro neo-insediato gruppo di professionisti avrà l’ambizioso compito di percorrere, e se possibile anticipare i tempi, fornendo risposte chiare ed efficaci su tematiche urgenti come l’impiego e l’ottimizzazione delle risorse legate ai processi di produzione e di commercializzazione – chiosa il presidente Lonzi. Del resto il panorama dei Consorzi di tutela italiano è prossimo a un giro di boa: l’impianto legislativo delle attività di vigilanza risale al 2000, e il nostro Consorzio intende essere parte attiva del processo di evoluzione normativa che l’attende, e che sarà il cuore del dibattito in seno all’assemblea nazionale dell’Associazione italiana dei Consorzi di tutela di venerdì 25 a Reggio Emilia”.