“Un ospedale di Comunità a Palazzolo”: la richiesta dei sindaci della Valle degli Iblei

 “Un ospedale di Comunità a Palazzolo”: la richiesta dei sindaci della Valle degli Iblei

Forti perplessità sui principi che hanno ispirato la bozza di ripartizione delle così dette “Case di Comunita” e degli “Ospedali di Comunità”. Li hanno espressi il presidente dell’Unione dei Comuni Valle degli Iblei ed i sindaci di Ferla, Buscemi, Cassaro, Sortino, Palazzolo e Canicattini, che aderiscono all’Unione.

L’occasione è stata la seduta del Consiglio dell’Unione convocato dalla presidente Miriam Failla ieri.

L’auspicio emerso è quello che si arrivi in un breve lasso di tempo ad una “rivisitazione del piano, che garantisca, in particolare, una più equa distribuzione delle nuove strutture da realizzare e che risponda alle effettive esigenze della Provincia di Siracusa e, nello specifico, della Zona Montana”.

Nel dettaglio i Sindaci e l’intero Consiglio dell’Unione dei Comuni chiedono all’unanimità che venga prevista “l’istituzione di un Ospedale di Comunità da collocare a Palazzolo e con esattezza nella struttura già nella disponibilità dell’ASP e rispondente ai requisiti previsti dal PNRR; in aggiunta, inoltre, la Zona Montana chiede il potenziamento delle Guardie Mediche esistenti e degli ambulatori territoriali, “oltre che l’istituzione ove mancanti e la conversione ove presenti di ambulanze medicalizzate,che siano in servizio h24 in ciascun Comune dell’Unione dei Comuni “Valle degli Iblei”.

” Nessuno sa più di noi cosa voglia dire resilienza – dichiara il Presidente dell’Unione Alessandro Caiazzo – considerato che le aree montane interne, in particolare del Sud d’Italia, hanno da sempre dovuto assorbire i contraccolpi di una politica che ha visto questi territori come marginali e poco appetibili. Oggi è giunto il momento di invertire questa tendenza, ma non per meri scopi elettorali o per eventuali appetiti politici, ma solo al fine di riconoscere il diritto di residenza in zone che nulla hanno a che vedere con le dinamiche dei grandi centri urbani, ma che rappresentano certamente avamposti di qualità e presidi di sicurezza anche delle Zone Costiere. A tal riguardo non dimentichiamo che lo spopolamento delle zone montane, conseguenza anche della chiusura o centralizzazione dei servizi sanitari, comporta l’abbandono di territori che sono custodi di tradizioni millenarie e, cosa ancora più importante, unici rimedi possibili contro i sempre più persistenti fenomeni legati al rischio idrogeologico. Per tale ragione, nell’intento di centrare realmente l’obbiettivo del PNRR e sottraendoci da qualsiasi tentativo di speculazione politica, intendiamo rivolgerci al Governo Regionale ed all’Assemblea Regionale, che rappresentano il popolo siciliano tutto, affinchè-conclude Caiazzo- coscienti delle peculiarità e delle fragilità dei nostri territori, facciano la scelta giusta ed assumano le proprie decisioni in maniera ponderata ed oggettiva, così da rispondere alle reali esigenze delle popolazioni interessate”.

 

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