Un Osservatorio Civico per portare la voce dei cittadini nelle stanze dei bottoni

E’ nato nei giorni scorsi l’Osservatorio Civico di Siracusa. Vuole essere strumento critico per pungolare e stimolare le azioni delle amministrazioni pubbliche, facendo arrivare nelle stanze dei bottoni la voce dei cittadini.
Presidente dell’Osservatorio Civico è Aldo Garozzo, già manager industriale e presidente di enti pubblici e privati. Nel direttivo il notaio Alessia Di Trapani, vice-presidente; Concetta Moscatt, presidente regionale dell’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri) come segretaria; Giada Avallone, tesoriera, e Salvo Sorbello con la delega alle relazioni esterne e stampa. Le altre componenti del direttivo sono Donatella Lo Giudice e Stefania Salvo, mentre il collegio dei probiviri è presieduto dal magistrato in pensione Alberto Leone (già presidente di tribunale) e gli altri componenti sono Pier Francesco Rizza (presidente della Conferenza dei comitati consultivi della Sicilia) e don Aurelio Russo, rettore del Santuario Madonna delle Lacrime.
“Il primo argomento che stiamo trattando è quello del nuovo ospedale. Abbiamo già chiesto un incontro ufficiale al Prefetto, che è il commissario straordinario per l’opera. Ma intendiamo occuparci anche di altre tematiche come quelle ambientali, la transizione digitale o aggiornamenti su investimenti Pnrr in città”, spiega Sorbello.
Previste anche iniziative varie di coinvolgimento dei cittadini. “Non intendiamo sostituirci agli organismi esistenti. Il nostro è un monitoraggio civico dei progetti, ben differente rispetto a quello amministrativo o degli organismi istituzionali. Stiamo già avviando la fase di raccolta dei singoli progetti finanziati, analizzando dati e documenti, raccogliendo informazioni, confrontandoci con i soggetti responsabili, così da favorire, per quel che possiamo, la risoluzione di problemi specifici e, ove possibile, il miglioramento dell’efficacia dei singoli progetti, esprimendo dei suggerimenti”.
L’obiettivo? Fornire una maggiore partecipazione sociale e quindi favorire la crescita di un’opinione pubblica critica ed incisiva, nel segno della partecipazione.