“Un Pd sfasciato, congresso subito “: l’analisi post voto di Paolo Amenta

 “Un Pd sfasciato, congresso subito “: l’analisi post voto di Paolo Amenta

“Il risultato era già scritto, i sondaggi davano un quadro chiaro .Dobbiamo assumerci la responsabilità di aver consegnato il paese nelle mani di Giorgia Meloni e la Regione certamente nelle mani di Renato Schifani”.

Un commento amaro quanto chiaro quello di Paolo Amenta, candidato al Senato con il Partito  Democratico, dopo il suo 18 per cento venuto fuori dalle urne.

“Resta l’amarezza -dice il sindaco di Canicattini Bagni- di rincorrere sempre. Non è possibile presentare un partito democratico con una lista negli ultimi dieci giorni, senza una programmazione di base. Cosa potremmo pensare di un partito che resta senza segretario poco prima del voto e che non è riuscito a superare le separazioni tra le correnti. In una città come Siracusa, dove il risultato non è certamente ottimo per affrontare le amministrative del prossimo anno. Lo sforzo deve essere chiaro adesso. La classe dirigente deve avere le idee chiare”.

Amenta parla di “una superficialità eccessiva nell’assunzione delle decisioni, a livello nazionale quanto in casa nostra. Occorreva mettere insieme- prosegue Amenta- non dividere”.

Lo sguardo puntato sul futuro provinciale rende un’immagine chiara-.

“Sono per un partito-dice il presidente del Pd-  che sappia usare le esperienze, ma che non siano zavorra per le nuove energie. Servono progetti per le comunità, per la Regione, per la Nazione. Quello che abbiamo visto, invece, è stata una contrapposizione tra generazioni”.

A Canicattini il Pd ha ottenuto al Senato il 50,20% delle preferenze, si conferma, dunque, roccaforte di Paolo Amenta.

“Alla Regione- dice ancora il presidente del Pd provinciale – ci ritroveremo nella stessa situazione che abbiamo vissuto con Nello Musumeci.  L’uscita di scena di Stefania Prestigiacomo non è molto dolorosa. Ha fatto il suo tempo e adesso serve mettere altre persone a rappresentare i territori”.

Un riferimento anche a Lucia Azzolina. “Non è possibile -osserva, riferendosi alle scelte politiche compiute- buttare un candidato lì così, contro una macchina del consenso come Fratelli d’Italia. E’ probabile che adesso si aprirà uno scenario diverso per “Impegno Civico”, magari tornando all’idea di campo largo”.

 

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