Un piccolo prestito per ripartire dopo il lockdown, ma gli "amici" diventano "aguzzini"
Sono intervenuti i Carabinieri per porre fine all’incubo vissuto da una coppia che gestisce un bar nel centro di Augusta. In forte difficoltà economica a causa del lockdown, i due si erano rivolti a degli “amici” per ottenere un piccolo prestito, di appena 2.000 euro. Dovevano servire ad affrontare più serenamente il rilancio dell’attività. Purtroppo le cose non sono andate come speravano, il bar è rimasto in sofferenza economica e, di conseguenza, i due non sono riusciti ad onorare parte del debito entro i termini stabiliti.
A quel punto, l’uomo che prima amichevolmente si era offerto di prestare la somma si sarebbe trasformato in aguzzino iniziando, secondo quanto rivelano gli investigatori, una attività intimidatoria fatta di minacce rivolte ai due all’interno dello stesso bar, talvolta anche alla presenza di avventori.
Minacce di morte e di distruzione del locale, formulate sempre con toni molto aspri che verso la fine del mese di agosto si sono concretizzate in un grave episodio di violenza: una aggressione, all’interno del laboratorio. La vittima, il gestore del bar, pur investita con pugni e calci, nel trambusto e nel capannello di gente che si stava formando all’interno è riuscito in qualche modo a scappare a piedi con la propria compagna verso la loro attigua abitazione, dove tuttavia sono stati raggiunti dagli energumeni che hanno continuato l’aggressione anche alla presenza del piccolo figlio della coppia.
Solo dopo quella aggressione, la coppia si è rivolta ai Carabinieri. Avviate immediate indagini, sono state raccolte prove sufficienti per ottenere la misura cautelare del divieto di soggiorno ad Augusta a carico di un artigiano di 26 anni ed un disoccupato di 25. I due sono ritenuti responsabili, tra l’altro, anche di tentata estorsione.