Una lunga sequenza di danni, chi ferma il distruttore di targhe e lapidi in marmo?

 Una lunga sequenza di danni, chi ferma il distruttore di targhe e lapidi in marmo?

Gli episodi si ripetono da mesi, più o meno sempre nella stessa area. Il modus operandi è pressoché identico: uno, più colpi sferrati con un oggetto contundente, forse un martello con l’ausilio di scalpello, e la targa in marmo finisce in pezzi. Da tempo ormai qualcuno gira in città, dando vita a questo insolito e ripetuto gesto. L’elenco delle targhe distrutte inizia a farsi lungo: slargo Cappuccini, lapide in ricordo dei Martini delle Foibe, lapide slargo Filippelli, lapide Balza Akradina per Giovanni Paolo II, lapide in memoria dei caduti del Conte Rosso. Sempre nello stesso perimetro di “intervento” di questa misteriosa manina, abbattuti anche elementi dei muretti della Balza Akradina. E poi ci sono state anche un paio di vandalizzazioni al monumento dei Caduti che potrebbero essere opera sempre della stessa persona.
Come misura di difesa e prevenzione, il Comune di Siracusa ha installato due telecamere in piazza dei Cappuccini. Nei mesi scorsi, anche grazie alla segnalazione di un passante, la Polizia di Stato ha denunciato un 53enne sorpreso mentre armeggiava con martello e scalpello sulla lapide che ricorda la visita di papa Giovanni Paolo II a Siracusa. Oltre quello, però, non è stato possibile fare. E forse quell’uomo – o altri emuli – proseguono nella loro ineluttabile opera distruttiva e priva di senso.
“Ci auguriamo che le istituzioni competenti intervengano per isolarlo, prima che passi a colpire altro”, scrive sui social Alberto Moscuzza, presidente dell’associazione Lamba Doria che si occupa di memoria storica.
Il Comune sta per ripristinare le targhe e lapidi andate distrutte. Questa volta verrà però utilizzato un materiale diverso, più resistente, verosimilmente acciaio corten a prova di martellate.
Alessandro Maiolino, delegato Grottasanta, sottolinea come sia importante l’attività di sensibilizzazione per far sì che venga da tutti riconosciuto il valore (di memoria collettiva) di quelle scritte su marmo. “Con l’associazione Lamba Doria stiamo lavorando per installare targhe esplicative che possano meglio far comprendere quali storie si intendono ricordare e trasmettere ai posteri attraverso le targhe e le lapidi che insistono nell’area”.

 

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