Una soluzione normativa per Ias, il senatore Nicita rilancia il commissario nazionale
Ha sollevato nuove e duplici preoccupazioni la nota dell’amministratore giudiziario di Ias (clicca qui). Con l’intimazione dello stop ai conferimenti di reflui industriali in impianto, ai timori di natura ambientale si legano adesso quelli occupazioni e circa futuri investimenti. La Regione ha assicurato di essere pronta a fare la sua parte, attraverso il Consorzio Asi. Ma sempre più avvertita pare essere la necessità di una soluzione normativa, che passi dal legislatore romano.
Il senatore siracusano Antonio Nicita (PD) è il primo firmatario di un nuovo emendamento, presentato in Commissione Industria.
“Nel rispetto del ruolo della magistratura, il legislatore deve indicare un possibile percorso”, spiega presentando il nuovo testo che segue quanto già intrapreso dal PD con la proposta di un commissariamento nazionale di impianti di depurazione di reflui industriali, utilizzati da quelle infrastrutture strategiche, oggetto di sequestro dell’Autorità giudiziaria anche con divieto d’uso.
Il nuovo emendamento al decreto Lukoil introduce alcune ulteriori modifiche. “Si conferisce la possibilità al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, in considerazione dell’assoluta necessità di salvaguardare la produzione, l’occupazione, la salute e l’ambiente, di autorizzare la prosecuzione dell’attività produttiva presso gli impianti di interesse strategico nazionale (oggetto dell’art.1 del Decreto “Lukoil”) nei confronti dei quali l’autorità giudiziaria abbia adottato provvedimenti di sequestro sui beni dell’impresa titolare per temporanea inadeguatezza dell’impianto allo smaltimento dei reflui, per un periodo di tempo determinato, non superiore a 24 mesi. Ciò a condizione che vengano adempiute, tramite un commissario nominato dal Ministro, tutte le prescrizioni necessarie ad assicurare la più adeguata tutela dell’ambiente e della salute secondo le migliori tecnologie disponibili. In tale caso, i provvedimenti di sequestro non impediscono, nel corso del periodo di tempo indicato nell’autorizzazione, l’esercizio dell’attività d’impresa a condizione che esista la concreta possibilità di prevenire il danno ambientale e alla salute”.
Il Commissario nominato dal Ministro “deve agire in concerto con i commissari eventualmente nominati dall’Autorità giudiziaria per l’assunzione di ogni determinazione necessaria, per l’avvio ovvero la prosecuzione dei lavori di adeguamento degli impianti di smaltimento dei reflui industriali, anche con riferimento all’impatto del pretrattamento dei reflui industriali a monte che confluiscano nell’impianto di depurazione e provvede all’eventuale stesura o rielaborazione e approvazione dei relativi progetti di adeguamento degli impianti”, spiega Nicita.
Anche la maggioranza ha presentato un emendamento analogo, a prima firma del senatore Amidei e sostenuto dal relatore di maggioranza, il senatore Pogliese.
Le principali differenze tra i due emendamenti consistono nella circostanza che quello proposto da Nicita condiziona l’intervento commissariale nazionale, e dunque la prosecuzione dell’attività, alla circostanza che esista la concreta possibilità di prevenire il danno ambientale e alla salute; individua un periodo massimo di 24 mesi, anziché 36, per la realizzazione degli investimenti; impone al Commissario di nomina ministeriale il concerto con i commissari eventualmente nominati dell’Autorità giudiziaria; indica nella programmazione delle risorse dei fondi strutturali europei 2014-20 non spesi dalle regioni, l’ambito di possibile finanziamento degli investimenti secondo quanto deciso da RepowerEU. Per la Regione Siciliana la spesa complessiva attivabile è di oltre 300 milioni, da impegnare entro i primi mesi del 2023.
Il percorso di eventuale approvazione degli emendamenti presentati in sede di conversione del Decreto Legge “Lukoil” dovrebbe completarsi entro la fine del mese di gennaio alla Camera. Dal momento che la procedura concordata per l’interruzione dei conferimenti è complessa e articolata – prevedendo speciali autorizzazioni per l’impatto ambientale in relazione alla canalizzazione in torcia di tutte le sostanze industriali da eliminare prima dell’interruzione vera e propria – è ragionevole ritenere che, fatte tutte le verifiche tecniche del caso, in caso di approvazione dell’emendamento, ci sia lo spazio per interventi risolutivi nel pieno rispetto dell’autonomia e delle prerogative dell’Autorità giudiziaria.