Unificazione Camere di Commercio: battaglia autonomista della commissariata Siracusa

 Unificazione Camere di Commercio: battaglia autonomista della commissariata Siracusa

Si insedia il commissario della Camera di Commercio di Siracusa, Dario Tornabene. L’unificazione con Catania e Ragusa si allontana, sulla scia di polemiche e denunce. “Ma questo è un atto dovuto”, spiegano all’unisono le principali associazioni di categoria come Confindustria, Cna, Legacoop ed altre.
“Il commissariamento è conseguenza dello scadere del semestre di proroga del quinquennio di carica ricoperto dal Consiglio e dagli Organi elettivi di Giunta e Presidente. E’ un atto amministrativo imposto dalla legge e tale è da intendersi. Non è ammissibile far passare in maniera distorta un messaggio mediatico per il quale si diventa paladini, in difesa di chissà quale accordo sommerso di parte e dare un’ immagine diversa della realtà e far credere che il ruolo delle associazioni di categoria sia quello di coloro che hanno interesse a contrastare i processi di accorpamento e per cui si è reso necessario il Commissariamento della Camera di Commercio di Siracusa”, si legge in una lunga nota.
Il Consiglio camerale con delibera ha – nei giorni scorsi – revocato l’accorpamento volontario a suo tempo votato ed “ha espresso una volontà precisa che è quella di opporsi al mancato rispetto delle regole democratiche, alle innumerevoli irregolarità procedurali commesse dal commissario ad acta Pagliaro nell’espletare la procedura e che sono, peraltro, al vaglio della Procura di Catania”.
Per le associazioni firmatarie si tratta di “uno scatto d’orgoglio, di cui tutto il territorio di Siracusa ne va fiero per la ferrea presa di posizione in difesa della dignità della provincia di Siracusa e contro chi strumentalizza la vicenda collegandola agli assetti che attengono l’aeroporto di Catania”.
No deciso anche alla revoca del commissariamento, “un atto che va contro la decisione votata dai rappresentanti delle associazioni che, fino a prova contraria, sono gli unici soggetti legittimati ad esprimere la volontà del territorio per conto delle imprese e che propongono di fermare questo procedimento, per riavviarlo rapidamente con nuove regole, che saranno dettate dall’ormai prossimo decreto attuativo della riforma Madia sulla riforma della Pubblica Amministrazione”.
Il no, insomma, non è rivolto all’idea di area vasta ma al merito procedurale seguito nell’accorpamento, quasi come se Catania potesse – o volesse – “fagocitare” Siracusa. Ecco perchè la richiesta di un riferimento territoriale, un presidio di contatto che non può e non deve sparire.

 

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