Veicoli in sosta vietata, 3 mila rimozioni in un anno: “Servizio inadeguato e sanzioni non riscosse”
Circa 3 mila veicoli rimossi a Siracusa in un anno, con l’utilizzo del servizio di carroattrezzi. Un numero a cui va aggiunto quello relativo ai blocchi con le ganasce, modalità introdotta in città più di recente. Sono i numeri emersi ieri nel corso del “Question Time” al consiglio comunale, in risposta ad un’interrogazione presentata dal consigliere comunale Paolo Cavallaro di “Fratelli d’Italia”, secondo cui il servizio presenterebbe delle lacune importanti rispetto alle necessità della città. A rispondere è stato il comandante, Stefano Blasco, alla guida della Polizia Municipale dallo scorso maggio.
Il dirigente è entrato nel dettaglio del funzionamento del servizio, esternalizzato, garantendo che “è in vigore h24, inclusi i giorni festivi. La richiesta deve passare attraverso il Comando, perché si attivino le procedure. Una volta rimossi, i veicoli vengono depositati nell’area apposita di via Palude Lisimelie, con la possibilità di un servizio di taxi gratuito per i cittadini che devono andare a prelevare la propria auto dopo la rimozione”.
Il principale problema sollevato da Cavallaro riguarda il numero di carri attrezzi disponibili, a suo dire insufficienti in una città in cui “si registra un’importante numero di infrazioni e di mancato rispetto, per fare un esempio, dei divieti di sosta sugli stalli riservati ai disabili. Quello che spesso succede- racconta l’esponente di opposizione- è che il cittadino che avrebbe bisogno del servizio di rimozione dei veicoli si sente rispondere che il mezzo è occupato in un’altra zona o addirittura che non ci sono più posti nel parcheggio. Sarebbe opportuno incrementare il numero dei carri attrezzi operativi. Ci risulta che la città disponga di un solo mezzo”.
Ipotesi smentita dal comandante. “Disponiamo di due mezzi e l’area di deposito dei veicoli rimossi è parecchio ampia. Escludo che possa verificarsi il caso in cui non ci sia più spazio. Ci rivarremmo in tal caso sulla ditta per il rispetto delle condizioni contrattuali, non mi risulta che sia mai stato necessario”. A fronte di accertamenti per 90 mila euro, il Comune ne incassati 40 mila. “Si pone, dunque, anche un problema di recupero crediti- aggiunge Cavallaro- Mancano all’appello 50 mila euro che auspico vengano riscossi, anche con procedure coatte, dagli uffici comunali”.
Foto: repertorio, auto bloccate con ganasce