Versalis, un futuro che spaventa: stop nel 2026 all’impianto etilene di Priolo

Questa mattina a Roma incontro tra i vertici di Versalis ed i rappresentanti nazionali e territoriali dei sindacati Filctem, Femca e Uiltec. Nel corso della riunione è stato illustrato il nuovo piano industriale dell’azienda che tocca da vicino la zona industriale di Siracusa. Prospettato, infatti, un cambiamento radicale per l’impianto di etilene di Priolo. Entro il 2026, Eni prevede infatti la chiusura dell’impianto – in cui lavorano circa cento operai diretti e circa duecento dell’indotto – per lasciare spazio a nuovi progetti che potrebbero, però, non garantire la continuità occupazionale immediata.
Versalis ha avanzato la proposta di sostituire l’impianto di etilene con la costruzione di una bioraffineria destinata alla produzione di biojet (combustibile sostenibile per l’aviazione, ndr) e di un impianto per il riciclo chimico della plastica. L’azienda ha assicurato che non ci saranno sacrifici in termini di posti di lavoro, garantendo che i lavoratori verranno ricollocati.
Tuttavia, non è bastata questa posizione per dissipare le preoccupazioni che ora si addensano all’orizzonte e che riguardando da una parte il futuro dei lavoratori siracusani e dall’altra la stessa tenuta dell’intera area industriale aretusea.
I lavoratori, infatti, rischiano di essere trasferiti in altre sedi – in Italia o all’estero – in attesa della realizzazione dei nuovi impianti. Ed è tutto da valutare, poi, l’impatto dello stop ad etilene nel multisito industriale siracusano, dove gli impianti delle varie aziende sono strettamente integrati nella produzione. La chiusura dell’impianto di etilene potrebbe comportare serie ripercussioni, in una sorta di effetto domino anche sugli impianti delle altre aziende. Il depuratore IAS, altro asset strategico dell’area, è già al centro di incertezze e criticità che potrebbero aggravarsi con questa nuova prospettiva.
I sindacati si sono mostrati fortemente perplessi sulla tempistica e sui dettagli del piano, sottolineando che i lavoratori di Versalis a Priolo rischiano di trovarsi in una situazione simile a quella vissuta dai loro colleghi di Gela, dove i dipendenti sono stati trasferiti in altri impianti in attesa della costruzione di nuove infrastrutture, con tempi lunghi e ricadute negative sul tessuto produttivo locale.
Il futuro dell’area industriale siracusana appare dunque sempre più incerto. La fermata dell’impianto di etilene rappresenta un ulteriore segnale preoccupante in un contesto già indebolito da anni di crisi e cambiamenti strutturali, in cui anche le grandi aziende faticano a mantenere un assetto produttivo stabile e competitivo.