VIDEO. La storia di Giorgia che combatte per suo papà Fabrizio, dal 2019 costretto a letto

Fabrizio è un disabile gravissimo, costretto a letto dal 2019 da una patologia neurodegenerativa che si chiama atassia cerebellare. Non può muoversi, ma le sue capacità cognitive non sono intaccate: non parla ma è perfettamente cosciente. Viene seguito amorevolmente dalla sua famiglia, nel confortevole ambiente che è casa, con il supporto di un infermiere specializzato anche in rianimazione che si occupa h24 del suo piano di assistenza domiciliare.
Ma nei giorni scorsi l’Azienda Sanitaria Provinciale – lamenta la famiglia di Fabrizio – ha cambiato la formula dell’assistenza, con ordini di servizio a rotazione per infermieri del Distretto di Noto. “Da lunedì 27 novembre – racconta Giorgia su FMITALIA – senza alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’Asp, abbiamo iniziato a ricevere a casa le visite di alcuni dei nuovi infermieri coinvolti in questo nuovo programma di assistenza. E questi stessi infermieri, sicuramente bravi professionisti, ci hanno però manifestato sin da subito le loro preoccupazioni perché ritengono di non avere la giusta esperienza professionale per assistere pazienti come mio padre. Peraltro, con poco tempo a disposizione per conoscerlo, non fanno a tempo ad imparare le sue esigenze e il suo modo buffo di comunicare attraverso lo sguardo che subito arriva la rotazione di un altro infermiere”.

Giorgia ha reso pubblica la storia con un elegante post sui social, con la formula della lettera aperta rivolta all’Asp di Siracusa, quasi come fosse una “vecchia” amica. Ed in effetti, la loro storia di “amicizia” inizia tre anni addietro, sul finire del 2020. “A seguito della pandemia – ricorda Giorgia – l’Asp sospende del tutto l’assistenza infermieristica. Assistiti dal nostro legale, abbiamo ottenuto un decreto con provvedimento d’urgenza con immediato ripristino dell’assistenza h24. E da quel momento l’Asp ha fornito regolarmente assistenza, con personale altamente qualificato in pratiche di rianimazione. E tutto è andato bene in questi 3 anni”.
Ma se tutto andava bene, perchè questo cambio improvviso? “Ecco, non lo sappiamo. E vorremmo saperlo. Dal 27 novembre si sono alternati a casa gli infermieri inviati dall’Asp. Mio padre però ha bisogno di un’assistenza che richiede particolari competenze. Abbiamo lottato anni fa contro la decisione dell’Asp di trasferirlo in struttura, per noi papà è una figura fondamentale. Vogliamo sia seguito a casa, perchè è la migliore delle cure”, spiega Giorgia. Poi rinnova il suo appello: “mi rimetto all’umanità dei dirigenti dell’Asp di Siracusa. Il sistema di rotazione va bene per la pubblica amministrazione, ma non per mio padre. Ha un suo piano di assistenza, così stiamo vedendo alterazioni a livello psico-fisico che ci preoccupano. Prima andava tutto bene. Mio papà combatte giornalmente con la malattia, se ci mettiamo anche la burocrazia…”.