Violenza nel centro storico, il racconto di Roberto: “Pensavano solo a picchiare”
Hanno profondamente colpito l’opinione pubblica siracusana le ultime notizie relative ad aggressioni e pestaggi nel centro storico. Nel giro di poche settimane, tra febbraio e questi primi giorni di marzo, diversi gli episodi (poche le denunce) che hanno spinto a parlare di baby-gang in azione e violenza giovanile, ricostruzioni che non hanno però trovato elementi di conferma in sede di analisi durante la settimanale riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Roberto (il nome è di fantasia per tutelare la sua privacy) è il ragazzo pestato da un branco composto da una ventina di giovani, a metà febbraio. Tutto è avvenuto poco distante da Ortigia, in via Crispi, nei pressi della stazione.
“Siamo finiti in ospedale in quattro, due ragazzi e due ragazze. Eravamo andati a bere una cosa in un locale. Non abbiano provocato nessuno. Anzi, abbiamo chiesto di essere lasciati in pace. Loro, invece, si sono accaniti. Eravamo due coppie, tranquilli. Senza motivo, questi sono passati alle mai. Cercavano l’aggressione”, racconta in diretta su FMITALIA. “Tutto nasce perchè uno di quel gruppo ha sferrato senza motivo due pugni in volto ad una delle ragazze. Io sono intervenuto, ho detto le ragazze no, lasciatele perdere. Ed a quel punto sono partiti tutti contro di me. Io ho avuto la peggio perchè sono anche caduto e hanno cominciato, in cerchio, a colpirmi in testa. Cercavano di farmi più male possibile. Non volevano il telefono, il portafoglio, niente. Non avevano lo scopo di rapina. Dovevano solo picchiare. Sapete cosa ha fatto ancora più male? Non è intervenuto nessuno per aiutarci. Nessuno ha chiamato la polizia. Tutti andati via senza far nulla”, continua il suo racconto Roberto. “Io ho denunciato. Quella stessa sera ci sono stati altri aggrediti, in maniera meno violenta, sempre dallo stesso gruppo. Ma anche nei giorni successivi altri episodi”.
L’ultimo nel fine settimana, quando uno studente in Erasmus a Siracusa è stato persino accoltellato. Le sue condizioni sono in miglioramento. “Se non si fa qualcosa subito, questi arrivano a sentirsi invincibili e pian piano aumenteranno frequenza e gravità dei pestaggi”, commenta Roberto.
Ma le forze dell’ordine non sono rimaste a guardare. Molti degli autori dei pestaggi sono stati individuati e raggiunti dai poliziotti. Ma la legge non prevede misure detentive ma solo sanzioni alternative. E questi ragazzotti malati di criminalità non paiono curarsi per nulla di rimbrotti e denunce.
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