Zona industriale e decarbonizzazione: Sasol e Sonatrach insieme per l'idrogeno verde
Due aziende della zona industriale siracusana insieme per sviluppare progetti comuni sulla produzione di idrogeno. I vertici di Sasol e Sonatrach Raffineria Italiana hanno siglato l’intesa, che arriva dopo la partnership congiunta con il Politecnico di Torino per uno studio di fattibilità sull’utilizzazione della tecnologia di cattura e utilizzo della CO2 nei processi industriali dei due siti produttivi di Augusta. Le due società hanno ora costituito un’Associazione Temporanea di Imprese (ATI), mediante la quale hanno aderito alla manifestazione di interessi prevista dalla delibera della giunta regionale siciliana n. 47 del 29 gennaio 2021 che candida la Sicilia ad essere sede del Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’idrogeno (Hydrogen Valley).
L’idrogeno verde (l’idrogeno prodotto con il procedimento di elettrolisi dell’acqua alimentato da energie rinnovabili) è considerato oggi un elemento essenziale nella transizione energetica che, come descritto in un recente studio redatto dal “Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking”, partenariato europeo pubblico-privato per lo sviluppo di nuove tecnologie, può rappresentare fino al 24% della domanda europea di energia entro il 2050.
In particolare, spiega una nota degli uffici stampa di Sasol e Sonatrach, “l’idrogeno può svolgere un duplice ruolo: a lungo termine, fino al 2050, può sostenere lo sforzo di decarbonizzazione insieme ad altre tecnologie a basse emissioni di carbonio, soprattutto nei settori ad elevata intensità energetica; nel breve termine, fino al 2030, può diventare gradualmente competitivo in applicazioni selezionate come chimica, mobilità e raffinazione del petrolio, consentendo lo sviluppo di un ecosistema europeo necessario per sfruttare appieno il suo potenziale nel lungo periodo”.
Rosario Pistorio è l’amministratore delegato di Sonatrach Italia. “Il polo petrolchimico di Siracusa può e deve giocare un ruolo chiave nella transizione energetica, soprattutto in quel processo di graduale e progressiva decarbonizzazione che passa non solo per l’elettrificazione ma anche per tecnologie alternative quali carburanti liquidi a basso tenore di carbonio o vettori energetici come l’idrogeno”, dice commentando la nuova iniziativa. “In questo contesto, le competenze del nostro personale, che da 70 anni costituiscono un patrimonio strategico nazionale, devono essere valorizzate per costituire un volano di sviluppo”.
Gli fa eco Sergio Corso, vicepresident operations di Sasol Italy. “Questa attività segna un altro entusiasmante passo verso un futuro sostenibile, confermando il processo di collaborazione avviato con i nostri partner per creare valore e sviluppare soluzioni innovative per un mondo migliore e sempre più sostenibile. E sottolinea anche il nostro impegno a rendere l’idrogeno un elemento chiave del percorso di sostenibilità di Sasol”.