Zona industriale, i sindacati: “Le tensioni attuali pesano anche sulla sicurezza dei lavoratori”
L’incidente sul lavoro occorso questa mattina a tre operai a lavoro nella zona industriale siracusana è, per i sindacati, un segnale della incertezza che il petrolchimico sta vivendo in questi mesi. Lo sostengono Antonio Recano, della Fiom Cgil, e Miozzi della Uilm. Le due sigle che rappresentano i metalmeccanici vedono in questo incidente e in quello di un mese addietro un effetto collaterale della situazione internazionale che finisce per pesare “anche sulle reali condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori”.
Ancora una volta, pertanto, i sindacati chiedono “la costruzione di un nuovo modello industriale che definisca regole certe sugli appalti e un contrasto vero alla precarietà che mette in discussione professionalità e competenze”.
Fiom e Uilm invitano pertanto le istituzioni a maggiori controlli, attraverso la realizzazione di “strutture territoriali che esercitino una costante azione di monitoraggio e denuncia”.
“Anche di fronte ad uno scenario di crisi, la salvaguardia dei lavoratori deve essere al primo posto”, afferma Michele Maniglia, segretario generale Fismic Confsal Siracusa. “Quanto accaduto questa mattina deve ricordarci che il tema della sicurezza resta prioritario. Ci siamo subito accertati delle condizioni dei tre operai rimasti coinvolti e il trasferimento all’ospedale Cannizzaro di Catania ci ha fatto allarmare. Siamo consapevoli del difficile momento ma non siamo disposti ad accettare che la salute dei lavoratori possa essere messa in discussione. Siamo pronti a fare la nostra parte, ma chiediamo che tutti gli attori coinvolti contribuiscano ognuno per la propria parte ad un grande progetto di rinascita e sviluppo. La logica del più conveniente spesso non fa rima con sicurezza. In caso contrario a farne le spese saranno sempre i lavoratori”.