Zona industriale, la crisi è dietro l’angolo. Niente golden power, appello a Giorgetti
«Ho chiesto al ministro Giorgetti di occuparsi personalmente della situazione del Petrolchimico di Siracusa, sul riconoscimento dell’area di crisi complessa non c’è più tempo da perdere». Lo dice in una nota Mimmo Turano, assessore alle Attività produttive della Regione siciliana. Turano sottolinea anche che «la guerra in Ucraina e l’inasprimento delle sanzioni alla Russia rischiano di determinare serie ripercussioni su alcune grandi imprese che operano nel territorio siracusano compromettendo il futuro dell’intero petrolchimico siracusano». In realtà il problema è ancora più serio e complesso. Il boicottaggio in atto ai danni di Isab-Lukoil sta già producendo seri problemi, al punto che nel grande stabilimento arriva oggi solo petrolio greggio russo, con la stretta creditizia delle banche. Se con le sanzioni dovesse chiudersi anche quella fornitura, sarebbe un dramma operativo con migliaia di persone improvvisamente senza lavoro.
Nelle ultime ore si era parlato di attivare la golden power per Isab Lukoil, ovvero una sorta di nazionalizzazione per tutelare la sede produttiva, i lavoratori e l’asset strategico industriale. Ma il ministro Giorgetti ha smentito una simile opzione, confermando che la situazione dell’area industriale di Siracusa “è all’attenzione del Mise”. Se cade Isab, l’effetto domino sull’intero polo siracusano sarebbe immediato. La paura aumenta con il passare dei giorni e le crescenti tensioni internazionali. Dal governo si attende un cenno che non pare arrivare. E non sono rare le voci che additano la Lega (Giorgetti è espressione di quel partito, ndr) come “responsabile” di una pericolosa tattica attendistica sull’industria siciliana.
«Non si tratta più di evitare una crisi ormai conclamata ma di scongiurare un vero e proprio disastro sociale ed economico per la Sicilia. Mi aspetto, dunque, dal ministro Giorgetti una risposta chiara sui tempi per il riconoscimento dell’area di crisi e sulle altre iniziative che il governo nazionale intende mettere in campo tutelare il petrolchimico», dice l’assessore Turano. Ma sin qui anche il governo regionale è stato poco incisivo, ha agito per spot e spesso fuori tempo massimo.