Zona industriale, la Sicilia alla corte di Giorgetti. Ma l’unico risultato è una speranza
Pochi giorni fa, dopo le parole di Giorgetti in question time alla Camera, l’assessore regionale Turano ha usato toni duri all’indirizzo del responsabile dello Sviluppo Economico. Adesso, dopo l’incontro romano di ieri insieme alla delegazione leghista, sembra tornato improvvisamente il sereno.
“Ci sono tutte le condizioni per avviare una positiva sinergia tra Regione Siciliana e Mise sulle iniziative per tutelare il Polo petrolchimico siracusano e tutto il comparto industriale dell’Isola”, ha detto nelle ore scorse l’assessore regionale alle Attività produttive con un cambio di rotta sorprendente. L’avvio di una “positiva strategia” anni dopo l’insediamento di entrambi e dopo mesi e mesi di roventi polemiche suona quasi come un’assenza di risultati concreti.
“L’area di crisi complessa per il Petrolchimico siracusano richiesta dalla Regione – dice l’esponente del governo Musumeci – non è stata definitivamente archiviata e resta una via percorribile, tuttavia è emersa la necessità di un confronto permanente per monitorare la situazione e per elaborare strategie adeguate alle mutevoli condizioni geopolitiche ed economiche”. Invero, l’area di crisi industriale complessa è ormai una speranza flebile, persino per il governo regionale che ha puntato tutto su uno strumento verso il quale, sin dal primo momento, non sono mancate le perplessità del mondo sindacale ed industriale siracusano.
“Avere l’attenzione e l’impegno del Mise e del ministro Giorgetti – prosegue Turano – su un dossier tanto delicato come quello del Petrolchimico di Siracusa è sicuramente un ottimo punto di partenza. Ho chiesto però al ministro pari impegno per Termini Imerese e Gela che attendono ancora il rinnovo dell’accordo di programma”, aggiunge Turano. Ma la Sicilia, purtroppo, pare essere solo spettatrice delle scelte del Mise. E con idee confuse, non sempre condivise con il territorio ed in specie la zona industriale di Siracusa.