Zona industriale, lavoratori Ias in protesta: “Lavoro e ambiente, troppe incertezze”

 Zona industriale, lavoratori Ias in protesta: “Lavoro e ambiente, troppe incertezze”

Cresce la preoccupazione per il futuro tra i lavoratori di Ias. E una certa agitazione inizia a contagiare anche gli occupati dell’area industriale siracusana dove tornano ad agitarsi spettri mai realmente archiviati.
Questa mattina, davanti ai cancelli del depuratore consortile, prima azione dei lavoratori Ias concertata insieme ai sindacati. Già in stato di agitazione, hanno dato vita ad un presidio insieme ai segretari di Uiltec, Femca e Filctem. Il decreto del gip del Tribunale di Siracusa ha disposto lo stop al conferimento dei reflui industriali in Ias. Il governo ha presentato ricorso. Così, sospesa, prosegue l’attività del depuratore e delle grandi industrie che contavano su di un tempo maggiore (36 mesi) per dotarsi di propri impianti di depurazione. E sullo sfondo c’è il grande quesito circa il futuro stesso del depuratore consortile, ritenuto troppo grande e costoso per sopravvivere solo operando depurazione civile per i Comuni di Priolo e Melilli. In questo quadro, peraltro, non vanno dimenticati gli ingenti investimenti preventivati dalla Regione per il depuratore e che rappresentano il tentativo di inseguire i ritardi del passato come segnalati dalla Procura di Siracusa nei suoi recenti provvedimenti.
L’incertezza, insomma, regna sovrana tra temi tutti di primo piano come la tutela ambientale e l’occupazione. Ecco perché i sindacati sono pronti a chiamare in causa anche la politica, in un’assemblea aperta con i lavoratori Ias, già nel corso del mese di agosto

Andrea Bottaro (Uiltec)

Alessandro Tripoli (Femca)

Fiorenzo Amato (Filctem)

 

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