"Sistema Siracusa", parlano gli avversari di sempre: legali e consulenti di Legambiente, "battaglia fondata"
Nei giorni caldi delle indagini delle Procure di Messina, Roma e Milano si sono allungate ombre pesanti su periti e perizie, risarcimenti e procedimenti, pronunce e terzietà su alcune delle vicende che, negli ultimi anni, hanno catalizzato attenzioni e polemiche: Open Land, Fiera del Sud, Am Group.
Della rilevanza dei nomi finiti nelle indagini e del peso dei fatti contestati forse gli unici a non apparire troppo sorpresi sono i legali di Legambiente Sicilia. Loro il cosiddetto “Sistema Siracusa” lo hanno affrontato nelle aule, lo hanno visto da vicino e qualche dubbio lo hanno avuto. Non a caso sono stati tra i primi a muovere obiezioni, a chiedere la sostituzione di consulenti forse non proprio neutrali, a denunciare la mancanza di contraddittorio. “La nostra lunga battaglia aveva elementi di fondatezza. E dire che ci accusavano di stalking processuale”, si libera adesso Corrado Giuliano, a capo del team di legali e consulenti che hanno portato avanti le ragioni di Legambiente Sicilia verso quella porzione di territorio al centro di mille attenzioni, accanto alle mura dionigiane.
Corrado Giuliano, avvocato Legambiente Sicilia
Se quelle che ad oggi sono solo delle indagini e delle contestazioni – per quanto gravi – potranno avere un riflesso sui procedimenti ancora in corso (risarcimento Open Land, risarcimento Am Group) è presto per dirlo. Le casse pubbliche rischiano tuttora di dover riconoscere cifre milionarie. Non solo il Comune di Siracusa per la vicenda del centro commerciale di Epipoli (il nuovo ctu quantificherà l’eventuale risarcimento a breve) ma anche la Regione potrebbe essere chiamata a pagare cifre a sei zeri per le villette da realizzare sempre ad Epipoli.
Marilena Del Vecchio, avvocato amministrativista
Legambiente Sicilia, come il Comune di Siracusa, ha intanto anticipato la volontà di costituirsi parte civile nei processi penali che prenderanno eventualmente le mosse dalle indagini di tre Procure. Ma intanto dalle casse municipali siracusane sono usciti 2,8 milioni per Open Land. Che secondo Legambiente non dovevano essere pagati e poi, magari, restituiti dopo gli ultimi procedimenti amministrativi. Cosa non avvenuta e altamente improbabile “senza ulteriori provvedimenti richiesti da magistrati”.
Francesco Licini, commercialista e consulente di Legambiente Sicilia