Calcio, Serie C. Nuovo deferimento per il Siracusa, rabbia Cutrufo
Piove sul bagnato in casa Siracusa. Dopo la penalizzazione di 4 punti in classifica è arrivata nel pomeriggio un’altra pessima notizia. Un nuovo deferimento “per aver violato i doveri di lealtà probità e correttezza per aver, in concorso con altri, sottoscritto e prodotto documenti rilevanti per le verifiche della Covisoc e degli altri organi di controllo della Figc, aventi ad oggetto rinunce economiche da parte di tesserati della società rispetto a quanto negozialmente pattuito tra le stesse parti, caratterizzati da falsità materiale e da mancanza di veridicità nel contenuto, stante la palese difformità emergente dai documenti che sarebbero stati sottoscritti dalla società Siracusa Calcio con i calciatori Daffara, Mancino, Sandomenico ed altri documenti sottoscritti dalle stesse parti peraltro nella stessa data”.
La reazione della società azzurra non si fa attendere. “La procura ha chiesto di approfondire alcuni aspetti di una operazione che abbiamo effettuato con gli atleti”, spiega il presidente Gaetano Cutrufo. “A nostro giudizio e a giudizio del nostro collegio difensivo, guidato dall’avvocato Chiacchio, avremo modo di chiarire la bontà della nostra attività al punto che chiederemo il proscioglimento. Siamo convinti che questo deferimento non porterà a nulla e che tutto sarà chiarito nelle sedi competenti”.
Riguardo alla penalizzazione arrivata martedì, “stiamo valutando le decisioni da assumere” si limita a dire Cutrufo.
Che però non ci sta e si sfoga. “Trovo veramente incredibile che, di fronte ai momenti di difficoltà della società, ci siano reazioni che non ho difficoltà a definire indecenti da parte di alcuni soggetti che quando vinciamo scompaiono e quando siamo in difficoltà sono in prima linea. Quando dico che a Siracusa il calcio non interessa, intendo proprio questo. Nelle altre piazze i sostenitori si stringono attorno alla squadra e alla società nei momenti di maggiore difficoltà. Perché almeno la passione va condivisa. Se qualcuno pensa che gli sforzi fatti da me a della mia famiglia siano dovuti – dice ancora il presidente – non ha capito nulla. Senza apparire intimidatorio o altro intendo condividere con tutti la mia riflessione, che non è certo recente, sulla opportunità-necessità di rivedere il mio impegno con il Siracusa. Perché se non va bene niente e soprattutto non va bene un sesto posto in classifica, non posso che prenderne atto. Nella massima serenità. Di tutti. E se questo dovesse accadere, spero che dopo di me ci sia chi potrà dare al calcio siracusano il lustro che merita”.