Siracusa. Reperti archeologici in casa, un piccolo museo illegale: denunciato dirigente della Regione
Erano in bella mostra in casa sua, come fosse un piccolo museo personale. Un dirigente della Regione Sicilia è stato denunciato dalla Guardia di Finanza, che ha sequestrato all’uomo 19 pezzi, provenienti da scavi archeologici, costituiti da pezzi costituiti da coppe, lucerne, unguentari, crateri, askos (antica forma vascolare greca in ceramica usata per versare piccole quantità di liquidi oleosi, utilizzata come unguentario o per riempire le lampade ad olio), 9 (nove) pezzi di monili in metallo e 33 (trentatré) monete, presso l’abitazione del dirigente.
I militari della Tenenza di Noto intervenute sul posto, con l’ausilio del personale
specializzato della Soprintendenza di Siracusa, hanno svolto le indagini del caso
coordinate dal Procuratore Capo,Francesco Paolo Giordano, e dirette dal Sostituto
Procuratore, Salvatore Grillo, che hanno portato alla denuncia dell’illegittimo
possessore dei reperti archeologici, che non aveva dichiarato, alla Soprintendenza ai Beni
Culturali, il rinvenimento e la detenzione degli stessi.
Tutti i reperti archeologici sequestrati sono stati messi a disposizione di personale in
servizio presso la Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa,che ne ha certificato l’autenticità, l’interesse archeologico e la necessità della tutela, così come previsto dalla legge. In particolare, gli esperti hanno attestato che i reperti sono risalenti ad un arco temporale che va dal VI secolo A.C. all’epoca Tardo Antica o Alto Mediovale.