Mario Monti a Siracusa, l'ex premier parla di migrazione e "saluta" il nuovo governo

 Mario Monti a Siracusa, l'ex premier parla di migrazione e "saluta" il nuovo governo

Ospite di Ortygia Business School, l’ex premier Mario Monti è stato tra i relatori di “Dialogo sull’Europa”, appuntamento di chiusura delle tre giornate di studio dedicate ai temi della migrazione del progetto Oversto.
Mario Monti, ex premier e presidente dell’Università Bocconi, ha dialogato con la saggista e politica francese Sylvie Goulard su politiche migratorie ed Europa ed insieme hanno riflettuto sugli spunti e risposto alle domande dei cittadini presenti. La visione ampia della Goulard ha messo in guardia contro i nazionalismi, pericoli insidiosi per una vera gestione comunitaria dei problemi.
L’ex premier ha invece sottolineato l’urgenza di una visione più responsabile “per cambiare la narrativa dell’Europa: dovremmo cambiare il punto di vista di chi spesso ne parla senza adeguata responsabilità. Da come ciascuno interpreta il valore l’Europa, discende il valore che i cittadini possono sentirne”. Entrambi, sollecitati dai cittadini sul nuovo Governo che proprio in quelle ore muoveva i primi passi, hanno voluto mantenere ogni cautela verso il nuovo progetto politico: “Non farò nessun commento su un Governo che non è ancora nato- ha detto la Goulard-, tocca alle Camere e al Presidente della Repubblica fare le proprie scelte. Quello che posso dire è non tocca a un paese scegliere chi è al governo in un altro paese, ma chi è al governo in un paese deve anche tenere conto degli altri. Oggi più che mai dobbiamo scegliere che mondo vogliamo: all’americana dove ognuno dice My country first o un mondo, invece, dove si cerca di creare luoghi di dialogo, azione e diritto comune?”.
Lucida e sottile la visione di Monti sulle vicende politiche italiane: “Le due forze che danno vita a questo Governo mi considerano il male assoluto; questo non mi impedisce di augurare loro di avere successo. Da ciò che trapela hanno 2 obiettivi contro cui scagliare gli strali della loro critica e della loro azione politica, l’estabilishment italiano e l’Unione Europea. Io li incoraggerei, senza eccessi ma con efficacia, a sottoporre ad una forte pressione costruttiva l’establishment italiano (le istituzioni, la politica, l’economia), che ha bisogno di essere rinnovato; ogni azione non vendicativa, ma inserita in un piano di cambiamento strutturale intesa a mettere più concorrenza e lotta all’evasione fiscale, più separazione tra mondo delle imprese e della politica, credo, andrebbe nella direzione per migliorare con serietà il funzionamento società italiana; se faranno seriamente queste azioni troveranno che su tutti questi punti l’UE può essere un utilissimo alleato. È nell’interesse dell’Italia e della UE che non sbaglino grossolanamente l’obiettivo dei loro strali”.

 

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